Pellicola decisamente surreale, “Frank” è il nuovo film “on the road” di Lenny Abrahamson, mostrato in anteprima anche al Biografilm di Bologna lo scorso 27 Ottobre.
Il regista irlandese celebra ancora una volta la vita ai margini della società e quel mondo fatto di disadattati e “perdenti”, messo in scena sin dalla sua prima opera “Adam & Paul” del 2004. In quest’ottica Frank rappresenta, sia a livello narrativo che stilistico, il suo film più completo e maturo.
Protagonista indiscusso della storia un Michael Fassbender all’apice del carisma, sebbene il suo viso rimanga nascosto durante l’intera narrazione: il protagonista, infatti, riesce comunque a conferire un’intensità incredibile al proprio personaggio, mostrando le varie sfaccettature del suo carattere: ora inguaribile ottimista, ora creativo, ora desideroso di essere accettato come artista, al di là della propria identità.
La trama è abbastanza lineare: Jon (a cui presta il volto Domhnall Gleeson) è un impiegato con il pallino della musica ma che, nonostante i suoi sforzi, non riesce a comporre canzoni decenti. Durante una delle sue passeggiate sulla spiaggia si imbatterà nella band indie Soronprfbs e in maniera del tutto casuale ne diventerà il tastierista. Farà così la conoscenza di Frank, il leader del gruppo, che nasconde le sue fattezze sotto una maschera di cartapesta che non che leva mai. Frank è un tipo ottimista e solare, ma totalmente sconnesso con la realtà che lo circonda e dal quale pare proteggersi. Per merito di Frank, Jon riuscirà a dare nuovamente un senso alla sua esistenza, mettendo tutto sè stesso in questa nuova avventura e portando la band in tour dall’Irlanda sino al Texas. La caratterizzazione dei personaggi è curatissima è l’effetto finale è incredibilmente realistico e commovente allo stesso tempo.
Altro protagonista immancabile in questo film è sicuramente la musica: ogni canzone dei Soronprfbs è stata composta da Stephen Rennicks, che si è ispirato alla psichedelia di Captain Beefheart e Daniel Johnston.
Frank è una pellicola scanzonata ed ironica, ma che fa commuovere e riflettere mostrando il suo lato più intimo e profondo: la difficile quanto delicata tematica della malattia mentale, affrontata in maniera molto toccante e per niente banale.