Harith bin Ghazi al-Nadhari, il leader qaedista che aveva rivendicato l’attentato parigino contro Charlie Hebdo dello scorso 9 gennaio, è stato ucciso, insieme ad altri 3 militanti islamici, da un drone statunitense. A riferirlo è l’Aqap, organizzazione della quale era il leader al-Nadhari, che ha comunicato anche che la morte risale allo scorso 31 gennaio.
Al momento della sua morte, il leader sunnita si trovava a bordo di un’auto insieme ad altre tre persone, e tutti hanno trovato la morte in seguito all’attacco del drone. L’auto si trovava nella provincia di Chabua, in località As-said. Il leader sunnita, trentenne, ha effettuato gli studi universitari per conseguire la posizione di iman, a Sanaa, in Yemen, uno dei centri di reclutamento più importanti dei militanti islamici, quello dove si formano coloro che abbracciano la linea più dura nei confronti degli avversari.
Gli Stati Uniti, avevano da tempo incluso al-Nadhari nella lista che comprende i più pericolosi terroristi, e lo aveva messo nel mirino delle azioni volte a debellare il terrorismo islamico. Il raid Usa effettuato con l’utilizzo dei droni, è il secondo in questa zona; il primo era avvenuto cinque giorni prima, e con questi attacchi gli americani cercano di arrivare ad una soluzione, a seguito degli scontri terrestri tra le truppe governative ed i gruppi di ribelli sostenuti anche dall?Iran, che chiedono al governo di avere maggiore potere. La notizia dell’uccisione del leader islamico è stata rilanciata anche dall’agenzia francese France Press.
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