Che le energie rinnovabili siano oggi sempre più utilizzate è un dato di fatto. Tra i Paesi più virtuosi, ad esempio, la Germania che riesce, attraverso le sue pale eloliche, ad ottenere il 4% del suo fabbisogno energetico a costo quasi pari a zero e nel rispetto dell’ambiente. A seguire la Norvegia, grazie alla sua diffusissima rete idrica. L’Europa, dunque, è sempre stata una attenta osservatrice dell’ambiente e ha sempre avuto il primato in questo settore.
Anche nelle energie rinnovabili, però, in un periodo storico che vede l’oscuramento del vecchio continente a vantaggio delle nuove economie emergenti, il primo posto nel podio è stato abbandonato e vittoriosa è salita l’Asia con uno dei suoi stati più importanti: l’India. A Kochi, infatti, vedrà la luce una nuova futuristica infrastruttura. L’aereoporto sarà interamente alimentato da energia pura. E’ stato calcolato che saranno 300.000 le tonnellate di emissioni di carbonio che saranno evitate nel giro di 25 anni. Una cifra assolutamente impressionante se si pensa che è paragonabile all’energia pura che sarebbe prodotta da tre milioni di alberi. Ogni anno verrà prodotto un’energia pari ad alimentare 10.000 abitazioni. Ad alimentare questa potenza saranno 18 ettari dove trovano rifugio ben 46.000 pannelli solari.
Una produzione tanto importante da consentire allo scalo aereo di vendere anche Kerala State Electricity Board la parte eccedente al proprio fabbisogno.
L’esempio del Kochin International Airport , naturalmente, verrà ripreso da altre infrastrutture verdi che stanno già portando avanti i loro progetti: esempi simili, infatti, sono allo studio in Svizzera, Spagna, Regno Unito e Usa.
Non mancano, poi, progetti analoghi, però, supportati da altre forme di sostentamento energetico o operanti in campi diversi. A Kasai in Giappone, per esempio, è stata la Sanyo a realizzare il suo quartier generale basandosi solo ed esclusivamente su energie rinnovabili. Questa azienda produce energia pari a 330 abitazioni. Interessante è anche il design che questa azienda ha cercato di portare avanti. I pannelli solari, infatti, sono a forma di albero. Un cambiamento quello del colosso nipponico che non vuole limitarsi unicamente al proprio look esteriore, ma che si pone l’ambizione anche di produrre effetti virtuosi sulla mentalità dei propri dipendenti.
Un progresso quello indiano, Paese in via di sviluppo che sta, insieme alla Cina, facendo del consumismo la sua seconda regola di evoluzione, che testimonia come anche le economie emergenti inizino a prendere in seria considerazione l’altra faccia della medaglia del progresso, attivando processi a tutela della salute dell’uomo e della natura.