Un vera e propria sterilizzazione di massa è quella che ha coinvolto centinaia di uomini e donne in India ed ha coinvolto circa mezzo milione di persone. Si tratta di sterilizzazioni avvenute forzatamente o con l’inganno.
L’operazione è stata portata avanti nelle zone più povere dell’India, promettendo un miglioramento delle condizioni di salute o sotto la minaccia di perdere la propria razione di cibo. In altri casi le sterilizzazioni sono state promosse promettendo un’esigua ricompensa in denaro di 600 rupie, corrispondente circa a nove euro. Per incentivare le sterilizzazioni alcuni Stati hanno lanciato delle lotterie, mettendo in palio una macchina o un frigorifero.
Gli interventi sono avvenuti in molti casi in condizioni igieniche pessime e sono stati eseguiti spesso da personale non specializzato, molte delle persone sottoposte a questi interventi, soprattutto donne, sono decedute per le scarse condizioni igieniche e per l’utilizzo di strumentazione non adeguata. Il programma di sterilizzazione è stato sponsorizzato dalla Gran Bretagna (!) con 166 milioni di sterline, circa 200 milioni di euro ed ha lo scopo di diminuire la sovrappopolazione dello stato indiano. La questione del controllo della natalità si ritrova in un documento del 2010 pubblicato dal Dipartimento per lo Sviluppo Internazionale della Gran Bretagna, che ne parla come metodo per contrastare l’effetto serra.
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In India le sterilizzazioni sono un affare per chi le pratica, nello stato di Bihar le cliniche ricevono compensi per ciascuna sterilizzazione, più un ulteriore bonus per ogni paziente oltre il trentesimo paziente giornaliero.
Il Dipartimento per lo sviluppo internazionale della Gran Bretagna ha dichiarato che i soldi pubblici non saranno più spesi per finanziare questo tipo di programmi.