Italia

Internet “diritto universale”, arriva la bozza della dichiarazione italiana

E’ una bozza in 14 punti, quella che nella giornata odierna è stata consegnata da Laura Boldrini, presidente della Camera dei Deputati ai partecipanti alla “Due giorni” che riunisce in Italia i presidenti delle Commissioni dei paesi europei per ” i diritti fondamentali“.

Una bozza che, come è stato sottolineato, ha una dimensione che supera i confini nazionali, visto l’argomento trattato nella “Dichiarazione dei Diritti in Internet“. Una bozza che è stata elaborata lo scorso Luglio da una Commissione di studio promossa proprio dalla Boldrini. Nella bozza si parla del “riconoscimento” dei diritti fondamentali tra i quali la garanzia per tutti di un “adeguato” accesso alla rete, della tutela dei dati personali di ciascun utente, del concetto di “net neutrality” e della sua rilevanza, del diritto all’oblio e dell’autodeterminazione informativa, tutti punti fondamentali che emergono dalla lettura del documento. Un documento che non è nella stesura definitiva, ma che costituisce il “punto di partenza” al quale fare riferimento per la “consultazione pubblica”, che prende il via il 27=ttobre prossimo sulla piattaforma “Civici” di Montecitorio. Uno dei componenti della “Commissione di studio”, Juan Carlos De Martin, ha spiegato che la consultazione pubblica dovrebbe produrre un doppio risultato: il primo è quello di coinvolgere nella discussione delle persone che non hanno potuto far parte della Commissione stessa, ma che per il loro valore, saranno in grado di apportare dei miglioramenti anche drante questa fase. Il secondo quello di “catturare” le idee in merito all’argomento anche dei comuni cittadini.

Una precedente consultazione, sempre sui principi di Internet, era stata messa in cantiere da parte del ministro Profumo, con ottimi risultati dal punto di vista della partecipazione dei cittadini. Nello stesso tempo la consultazione pubblica porterà questi argomenti a conoscenza di una platea ancora più vasta, che potrà così conoscere nel dettaglio un tema “importante” come la “Net Neutrality”, che riguarda tutti i cittadini della UE oppure del “diritto all’oblio”, che è stato al centro di una sentenza emessa recentemente dalla “Corte di Giustizia dell’Unione Europea”. Per quanto riguarda la situazione nell’ambito internazionale, c’è da rilevare che durante l’ultimo anno, molti Paesi del nostro continente, oltre ad altri in tutto il Mondo, hanno attuato delle azioni per la redazione di un “Bill of Rights” per quanto riguarda Internet. Verso la fine dello scorso anno una commissione sulla “democrazia digitale”, è stata creata in Gran Bretagna, mentre in Germania, nei primi mesi del 2014 è stata istituita una commissione parlamentare sulla “Digital society”; una apposita commissione è stata creata la scorsa estate anche dal Parlamento francese, ed anche in Brasile si è adottato il “Marco Civil di Internet“, che detta le regole l’uso del web. De Martin ha sottolineato come ogni Paese era “inconsapevole” del lavoro degli altri sullo stesso argomento. Non essendo stata una “imitazione”, significa che i tempi sono “maturi”. E’ quindi importante che ci siano dei dibattiti e si creino delle “consapevolezze”, in ogni Nazione, seguiti poi da una più ampia discussione a livello internazionale, dove si raggiungano delle sintesi. Una cosa che potrà essere fatta in prima istanza a livello europeo, per arrivare poi ad una visione internazionale, che è sicuramente di maggiore complessità. Il “Bill of Rights” italiano di Internet italiano, è stato redatto con un lavoro che è durato poco più di tre mesi. La Commissione, con Stefano Rodotà nelle vesti di Presidente, era composta da Parlamentari ed esperti del settore, ed ha avuto come punto di partenza il fatto che Internet rappresenta un nuovo spazio, che è allo stesso tempo, pubblico, privato ed anche economico, con le sue caratteristiche peculiari ed è pertanto necessitano stabilire delle regole e delle tutele specifiche. G

ià nel primo dei 14 articoli, “Riconoscimento e garanzia dei diritti”, vengono estesi alla rete tutti i diritti riconosciuti dalla “Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea”, le costituzioni e le leggi nazionali, riconoscono per quanto riguarda libertà, dignità, uguaglianza e diversità. Negli articoli successivi vengono introdotti altri diritti, come quello di “accesso”, nell’articolo 2, od “all’educazione”, nell’articolo 13. Di “Net neutralità si parla nell’articolo 3, che spiega che ogni individuo ha diritto di trasmettere e ricevere dati senza alcuna discriminazione e restrizione, sia in relazione al mittente che al ricevente, oppure al tipo dei dati trasmessi od al loro contenuto. Questi diritti sono estesi anche ai collegamenti in “mobilità”. Altri punti salienti del documento sono il quinto, dove di parla del “Diritto all’autodeterminazione informativa”, od il quarto che è relativo alla tutela della privacy. La chiusura è riservata a ribadire la dimensione “sovranazionale” di Internet, ed a sottolineare come la dimensione sovranazionale della Rete, richieda delle regole “conformi” alla sua dimensione, in modo da evitare che ci possano essere delle discriminazioni basate sul potere economico di alcuni soggetti.

 

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