Io che amo solo te: l’amore perso e quello ritrovato nel nuovo film della coppia Scamarcio-Chiatti
Il punto focale dell’intera narrazione ruota intorno alla coppia composta da Damiano ( Riccardo Scamarcio) e Chiara (Laura Chiatti) intenti ad organizzare le nozze nel loro paese di origine, l’affascinante Polignano a Mare, in Puglia.
Come ci si potrebbe aspettare il matrimonio è il coronamento di un amore, ma nella pellicola di Marco Ponti l’amore non è solo quello dei due protagonisti. Il padre dello sposo, Mimì (interpretato dal magistrale Michele Placido), e la madre della sposa, Ninella (con il volto di Maria Pia Calzone), infatti, sono stati follemente innamorati nel corso della loro adolescenza, ma non hanno mai potuto coronare il loro sogno d’amore con le nozze. L’origine del loro allontanamento è da ricercare nella figura di Franco, fratello di Ninella, arrestato per contrabbando. Mimì, figlio di un potente locale, una volta ricevuta la notizia, non ha più potuto sposare Ninella per non infangare il buon nome della famiglia, dovendo ripiegare nell’attuale moglie Matilde, una donna con un’ottima famiglia alle spalle, ma dal cuore freddo ed arido. Nel corso della preparazione delle nozze dei due giovani, in realtà, emergeranno nuovi inaspettati risvolti sulle rispettive famiglie e le carte, che sembravano ormai ferme sul tavolo da gioco, verranno furiosamente rimescolate.
Caratterizzato dai tipici tratti della commedia, il film di Marco Ponti mantiene sempre vivo l’interesse degli spettatori, grazie a testi brillanti e ad un ritmo intenso e giocoso, pur facendo trapelare un fondo di dolore nel cuore dei diversi personaggi. Il film riceve la sua forza più profonda dalla recitazione dell’intramontabile Michele Placido e della sua compagna di set Maria Pia Calzone. A loro si affiancano Dario Bandiera, un eccentrico truccatore di nome Pascal, Antonio Gerardi, che presta il volto al galeotto Franco, ed Eva Riccobono, nei panni di Daniela.
L’intero lavoro cinematografico ruota intorno all’autenticità, intesa come genuinità degli affetti e dei sentimenti, ma anche, e soprattutto, come onestà nei confronti di se stessi: una consapevolezza difficile da raggiungere, in particolare sotto la spinta costante di pressioni esterne incontrollabili e potenti come quelle familiari. L’autenticità si evidenzia anche nella scelta dell’ambientazione e nella preferenza di un luogo della Puglia apparentemente ancora incontaminato e legato alle radici.
Il momento in assoluto più emozionante dell’intero lavoro è quello del ballo che si svolge fra Mimì e Ninella. Durante il ricevimento di nozze dei giovani Damiano e Chiara, infatti, Mimì invita Ninella a ballare sulle note della struggente canzone di Sergio Endrigo che dà il titolo alla pellicola, ‘Io che amo solo te‘. Al centro della pista da ballo, con gli occhi di tutti gli invitati puntati e le parole della canzone appena sussurrate dalla meravigliosa voce di Alessandra Amoroso, i due si lasciano andare ad un ballo lento e timido, via via sempre più coinvolgente. E’ in questo momento che entrambi capiscono di non essersi mai dimenticati e che la loro è stata una storia d’amore autentica e profonda.