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Iran lancia missili su una base militare americana

L’Iran ha dato inizio alla cosiddetta operazione “Soleimani Martire”, attaccando con missili l’Iraq, puntando a due basi dove sono ospitate truppe americane e della coalizione, tra cui trovano posto anche militari italiani. La pioggia di missili è partita dall’Iran sino a raggiungere la base di Al-Asad e quella di Erbil. Il lancio sarebbe la prima reazione da parte del territorio iraniano all’uccisione da parte degli USA di Qassem Soleimani.

Il bilancio parla di almeno 80 vittime, ma è soltanto provvisorio. La TV di Stato iraniana parla di 80 persone uccise e di circa 200 ferite in seguito all’attacco. La Guardia Rivoluzionaria ha fatto partire almeno 15 missili per le basi americane senza che neanche uno di questi venisse intercettato. Gli obiettivi sotto osservazione da parte dell’Iran sarebbero un centinaio e la Guardia Rivoluzionaria si dichiara pronta ad attaccarli al primo errore che verrà commesso.

Il raid iraniano rappresenta un vero e proprio “schiaffo” agli Stati Uniti e ai suoi alleati anche se il leader supremo iraniano Ali Khamenei ha affermato che ancora non è sufficiente per spazzare via la presenza dell’America dal suo territorio. Nell’attacco non è rimasto coinvolto nessun soldato iracheno, mentre la TV iraniana sembrerebbe parlare anche di un’altra ondata di attacchi missilistici.

Il personale militare italiano presente ad Erbil si è spostato verso un’area di sicurezza, con gli uomini, che risultano tutti illesi, attualmente nascosti in appositi bunker. Nel frattempo una zona iraniana nei pressi di un impianto nucleare è stata colpita da un sisma di magnitudo 4.5 ma al momento non si hanno notizie di eventuali vittime o danni.

Il Pentagono ha parlato di come il presidente USA Donald Trump stia ancora valutando le conseguenze dell’attacco. A Washington, intanto, è stato convocato il consiglio per la sicurezza nazionale presidiato da Mike Pompeo (Segretario di Stato) e da Mark Esper (numero uno del Pentagono).

Da Teheran arrivano ulteriori minacce da parte della Guardia Rivoluzionaria che ha parlato di come l’operazione sia stata conclusa con successo e che la base di Al-Asad è stata rasa al suolo. In futuro prevedono azioni sempre più devastanti se gli Stati Uniti risponderanno a questa offensiva. Se l’Iran verrà attaccato sarebbero in pericolo anche Dubai, Tel Aviv e Haifa secondo quanto affermato dai rivoluzionari iraniani.