Buone notizie per l’Italia. Anche se in piena emergenza Coronavirus la disoccupazione scende da 9,3% all’8,4%. Inoltre tiene bene l’occupazione nonostante la crisi economica che sta mettendo a dura prova il Paese. Sicuramente la buona tenuta del lavoro dipende dai provvedimenti presi dal governo italiano ma bisogna valutare molti altri fattori.
L’analisi Istat
Alla luce dei dati Istat e dell’emergenza sanitaria che ha provocato diversi morti (circa 27 mila persone) e infettate molte altre (circa 200 mila), a marzo 2020 il sistema lavoro sembra tenere duro. Si rileva una stabilità nell’occupazione e anche un calo della disoccupazione. Ciò non era stato messo in conto dagli analisti che, alla luce dei dati, ritengono sia una buona notizia. Cresce, però, il tasso di inattivi che coinvolge tutti coloro che, al momento, non sono in cerca di un’occupazione.
I dati corrispondono ad un tasso di disoccupazione pari all’8,4% mentre a febbraio si registrava la percentuale pari a 9,3%. Scende anche di un punto la disoccupazione giovanile (fascia d’età 15-24) che si attesta al 28%. Il tasso di occupazione della fascia 15-64, invece, è pari al 58,8% e perde, rispetto a febbraio, solo lo 0,1%.
L’attendibilità dei dati Istat
L’Istat ricorda che nell’indagine condotta è stato tenuto conto di tutti gli ostacoli relativi all’emergenza Coronavirus che, ovviamente, hanno inciso sulla raccolta dei dati di base. Si ritiene, inoltre, che questa stima sia provvisoria e che nei prossimi mesi ci potrebbero essere ripercussioni nel settore lavorativo. Proprio per questo motivo è importante considerare la progressiva estensione dei dati messi a disposizione dall’istituto.
Ciò che si evince dall’analisi dei dati è che i provvedimenti governativi emanati sino ad ora siano stati efficaci e che stiano tenendo d’occhio la forza lavoro fragile ed estremamente provata da questo momento storico. Ciò che succederà nei prossimi mesi, quindi, sarà oggetto di studio dell’Istat che, da sempre, fornisce al paese una fotografia di un certo periodo storico.