Quanto piace Facebook agli Italiani? Tanto, almeno a giudicare dalle cifre. Ogni account italiano, infatti, ha circa il doppio del numero degli amici rispetto alla media mondiale.
A rivelarlo è stato Luca Colombo – che possiamo considerare un po’ come il capo di “Facebook Italy” – 43 anni e con trascorsi alla Microsoft. I nostri connazionali che frequentano il social network sono numerosi, circa 19 milioni al giorno, affidando ad esso scatti che immortalano momenti di vita quotidiana, stati d’animo e pensieri sugli argomenti più disparati. Colombo, da più parti, viene ritenuto la longa manus di Zuckerberg nel Bel Paese, e proprio il Manager si è soffermato a parlare dell’argomento su cui è più ferrato, vale a dire Facebook in Italia. Secondo il suo pensiero, gli Italiani non sono soltanto coloro che possono vantare più amici ma anche quelli più assuefatti al social network, tanto cheil social riempie le giornate di molti nostri connazionali. In tutto, ogni mese, sono oltre 25 milioni gli Italiani che effettuano almeno un accesso al social: negli altri Paesi del Mondo il numero è circa dimezzato. Per accedere, inoltre, utilizziamo sempre di più i device mobili: 15 dei 19 milioni di Italiani che frequentano Facebook giornalmente lo fanno attraverso smartphone o altri dispositivi. Fino all’anno scorso gli accessi dal mobile non erano così numerosi, ma in soli dodici mesi il nostro Paese ha colmato il gap rispetto alle altre Nazioni.
Il numero di utenti che si iscrivono a Facebook continua a crescere di anno in anno, basti pensare, come ha illustrato lo stesso Colombo, che dal 2012 al 2013 il social network è passato da 15 milioni di utenti mensili a 19 milioni giornalieri. Un balzo davvero considerevole.
Gran parte degli Italiani, poi, utilizza Facebook e gli altri social come chat per comunicare in maniera rapida e gratuita. Ed è proprio verso questa direzione che si stanno muovendo i social network, come dimostra l’acquisizione di Whatsapp operata proprio da Facebook. Il rapidissimo sviluppo della messaggistica istantanea si deve proprio ai dispositivi mobili, che hanno dato un’accelerazione alla crescita delle chat nell’ultimo anno e mezzo. Tutto ciò a dispetto degli allarmi e degli scandali lanciati da più parti, secondo cui i colossi di internet, e quindi pure i social network, stiano diventando dei controllori. Colombo non si lascia scalfire da critiche di questo tipo:
“Chi entra nella nostra piattaforma lo fa spontaneamente”.
Nessun obbligo, dunque. In Italia, poi, lo scandalo “Datagate” e le accuse di Assange sembrano essere passate quasi inosservate; resta però il timore che i social network possano utilizzare dati e informazioni relative agli utenti per fini commerciali ma non soltanto, anche per analisi di tipo politico, come emerso dal recente esempio della Scozia. Nei giorni che hanno preceduto il referendum, Facebook ha pubblicato i dati relativi ai post a favore o contro l’indipendenza della Scozia. Il marketing politico nei social è ormai una realtà, come conferma Colombo, soprattutto in periodo elettorale. Del resto la comunicazione politica non può non essere interessata a questo tipo di piattaforme che richiamano milioni di persone. E accanto ai Partiti – che sui social cercano di relazionarsi con gli elettori e con i cittadini – ci sono anche le istituzioni, con le quali Facebook collabora su un altro fronte:
“La crescita del sistema Paese per quanto riguarda piccole e medie imprese, dunque la nostra economia”-
così Colombo chiude la panoramica sugli utenti italiani di Facebook.