Jason Orange, storico cantante dei Take That lascia il gruppo

Erano i primi anni Novanta quando la boy band dei Take That si faceva strada nel mondo della musica.
Circa vent’anni dopo, Jason Orange ha deciso di abbandonare la band, ritenendo che la musica non sia più il suo campo.

I Take That rassicurano che non ci sono stati litigi all’interno del gruppo e che la decisione è stata maturata interamente da Jason Orange, senza alcuna forzatura. Dunque, ad oggi, la band si ritrova con tre elementi dei cinque di partenza. Ricordiamo che un altro ad abbandonare la band, nel 1995 fu Robbie Williams che proprio durante il tour europeo promozionale di “Never Forget” annunciò la sua intenzione di voler tentare la carriera solista. Quest’ultima decisione sarà decisiva per il cantante, poiché lo consacrerà nell’olimpo degli artisti più acquistati in tutto il mondo.

Di poche ore fa il comunicato di Jason Orange, in cui l’artista si assume tutte le responsabilità del prematuro abbandono della band e in cui rimarca quanto siano stati importanti Mark, Oward e Gary. Jason però, ammette, che alla fine dell’ultimo tour una domanda l’assillava:

“Voglio continuare a fare musica?”.

Sembra che la risposta l’abbia trovata poco fa: Orange è deciso e irremovibile sulla sua scelta di voler per sempre abbandonare il mondo della musica ma, ammette il cantante, i Take That sono stati i suoi migliori compagni di vita quindi non nega che, se avessero bisogno, non esiterà ad aiutarli per qualsiasi cosa.

La band risponde che è uno dei giorni più tristi della loro storia, Jason Orange era un componente indispensabile per la riuscita emotiva e professionale del gruppo, ma come tutte le cose, anche i rapporti, hanno un inizio ed una fine.

Già da due anni, a detta della band, Jason dimostrava reticenza a continuare a suonare e a far parte della band. Mark, Oward e Gary si sono impegnati nel lasciare tempo e spazio a Jason, in modo che potesse decidere in assoluta armonia con se stesso e pensando che agendo in questa maniera avrebbero scongiurato la decisione peggiore da parte del loro collega.