Johnny Depp è un gangster convincente in Black Mass, ma Donnie Brasco ( e Al Pacino) erano un’altra cosa. Trailer
Nonostante abbia accusato, nel corso degli ultimi anni, una vistosa flessione il genere dei gangster movie rappresenta per il cinema americano contemporaneo uno dei maggiori caratteri distintivi, un po’, come nella prima metà del secolo scorso, erano le pellicole ambientate nel vecchio West.
È per questo motivo che veniva atteso con una certa impazienza “Black Mass”, ultima fatica dell’ex Pirata dei Caraibi, Johnny Depp ed è per questo che Scott Cooper, attore e regista al suo terzo lungometraggio ( dopo gli apprezzati “Crazy Heart” e “Il fuoco della vendetta – Out of the Furnace”), punta non poco su un genere che vanta ancora una consolidata base di appassionati.
La creatura di Tim Burton qui assume le (rotonde) forme di James Bulger, conosciuto nell’ambiente con lo pseudonimo di Whithey. Si tratta di un personaggio estremamente losco che cerca incastrare una famiglia mafiosa, in compagnia di spacciatori, narcotrafficanti e dell’agente dell’FBI John, interpretato da Joel Edgerton. Un film poliziesco che, però, lascia spazio a ben poche sorprese, con poca attenzione riservata all’azione e un’elevata rilevanza per la psicologia degli individui. I protagonisti sono in continua evoluzione e possiedono una personalità fortemente incline ai cambiamenti. Il film assume così un significato più interessante nella caratterizzazione dei personaggi, anche quelli minori, che non per una trama che non si distingue per originalità e colpi di scena.
Black Mass costituisce una pellicola piuttosto classica, che si contraddistingue per inquadrature non troppo innovative e sorprendenti. La fotografia viene leggermente modificata per far credere allo spettatore di essere immerso nei veri anni settanta, anche se l’illusione filmica non dura per molto.
Il titolo può piacere al pubblico grazie ad un cast di primissima categoria, con Johnny Depp pronto ad immergersi in un ruolo totalmente nuovo. L’attore è ingrassato per esigenze di copione e indossa un’altra maschera dopo quella, ormai leggendaria, di Jack Sparrow. La sua stempiatura appare davvero particolare e inusuale, senza fare in modo che Johnny non perda neanche un pizzico dei suoi consensi femminili.
Accanto alla star Depp, da segnalare un ottimo Joel Edgerton e un discreto Benedict Cumberbatch, che però viene danneggiato da un personaggio poco significativo. Lo stesso discorso può essere fatto per una sempre bella e affascinante Dakota Johnson ( come per il protagonista anche per lei il rischio di ormai essere identificata in un personaggio, di essere ormai vista solo e soltanto come Anastasia Steele non è da poco). In sintesi, Black Mass appare come un film davvero divertente, in grado di risollevare la carriera di un Johnny Depp immerso, da troppo tempo, in un personaggio divenuto stucchevolmente ripetitivo.
Rimarrà deluso, però, chi andasse al cinema nella speranza di vedere un secondo ” Donnie Brasco”. Gli anni passano e Al Pacino non si trova ad ogni angolo della strada..