La morte di Kobe Bryant ha sconvolto l’intero mondo dello sport. Anche chi non lo conosceva, in questi giorni ha capito qual era il suo status nell’universo sportivo. Durante la sua infanzia, l’Italia è stata per alcuni anni la sua casa. Kobe era al seguito del padre Joe, cestista professionista con le maglie di Rieti, Calabria, Pistoia e Reggiana (oltre alle esperienze in NBA con Sixers e Rockets). Reggio Emilia, per cui Kobe provava un profondo amore, ha deciso di intitolare una piazza al campionissimo dei Los Angeles Lakers, scomparso improvvisamente all’età di 41 anni.
L’omaggio di Reggio Emilia a Kobe
Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia, ha annunciato la decisione del comune di dedicare una piazza a Kobe Bryant. Il primo cittadino ha rivelato che in una recente chiacchierata Kobe gli aveva confermato come la città fosse rimasta nel suo cuore dopo averci abitato negli ultimi tre anni vissuti in Italia accanto al padre Joe, che lasciò il Bel Paese nel 1991, un anno prima del ritiro dalle competizioni. Di lì a poco, Kobe Bryant sarebbe entrato a far parte della massima divisione di pallacanestro negli Stati Uniti, senza neanche passare dal college come la stragrande maggioranza dei suoi colleghi.
Le sfide di Kobe nel centro di Reggio Emilia
Un altro aneddoto raccontato dal sindaco Luca Vecchi ha per oggetto le sfide che Kobe Bryant era solito affrontare nei campetti di basket della città di Reggio Emilia, coinvolgendo ragazzi più grandi di lui (oltre ai suoi compagni di scuola). Reggio Emilia ricorda ancora con grande affetto quel ragazzino di 11, 12 e 13 anni, sempre con il sorriso sulle labbra e il basket nel cuore, ben prima che diventasse una leggenda NBA e, più in generale, dello sport.