L’Isis continua con la sua strategia del terrore via web, diffondendo ancora una volta un video di un ostaggio: si tratta di John Cantlie, fotografo e corrispondente per il Sun, il Telegraph e il Sunday, rapito in Siria due anni fa dai fondamentalisti dello stato islamico.
Nel video, il giornalista domanda all’opinione pubblica occidentale se, a pochi anni di distanza da due campagne militari infruttuose come quelle in Iraq e Afghanistan, valga ancora la pena imbarcarsi in un altro conflitto. John Cantlie fa inoltre un appello ai media, invitandoli a parlare dello stato islamico senza fare disinformazione, sostenendo di non essere stato costretto con la forza ad effettuare il videomessaggio e che si tratta solo ed esclusivamente di una sua scelta.
Ilgiornalista appare calmo e posato nel video, che ha una durata di circa tre minuti,vestito con una camicia arancione e appoggiato ad una scrivania. Cantlie elenca i successi militari dello stato islamico, che in pochi mesi si è impossessato di parte della Siria e dell’Iraq, affermando che il suo destino è ora nelle mani dell’Isis e che è pronto ad accettare con serenità sia la vita che la morte. Annuncia anche nuovi programmi tv, per mostrare all’occidente le vere motivazioni che spingono lo stato islamico, senza che l’informazione venga filtrata dai media, colpevoli secondo l’ostaggio, di depistare la realtà.
C’è spazio anche per una riflessione sul perché gli altri ostaggi europei siano stati rilasciati e sul perché quelli americani e britannici vengano trattenuti:
“I loro governi trattano mentre USA e UK ci abbandonano al nostro destino”.
Intanto da Londra, il governo si dice preoccupato per la situazione ormai sempre più complicata degli ostaggi britannici in mano ai fondamentalisti, ma malgrado ciò si dice assolutamente convinto di continuare per la strade del rifiuto totale di qualsiasi negoziato.
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