L’apertura della Chiesa ai divorziati vede un nuovo passo avanti grazie alla creazione dell’ufficio diocesano per l’accoglienza dei fedeli separati, creato dall’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola.
Il nuovo ufficio vedrà la luce l’8 Settembre presso la Curia di Milano. Il nuovo servizio pastorale servirà a coloro i quali vivono in prima persona la separazione coniugale oppure che sono giunti alla decisione di separarsi. Secondo l’arcivescovo è importante seguire tutti i fedeli nella loro decisione e nel loro percorso. In questo modo la Chiesa può offrire le proprie competenze, cercando di valorizzare al meglio le risorse che già operano sul territorio, come per esempio i consultori familiari oppure il Tribunale ecclesiastico. Il nuovo ufficio, secondo il Cardinale servirà per agevolare l’accesso a quei percorsi che portano al definitivo scioglimento del matrimonio e per garantire una riduzione dei tempi per procedere con le verifiche necessarie per dichiarare l’annullamento del matrimonio. La creazione del nuovo ufficio secondo Angelo Scola è necessario visto il numero sempre crescente di fedeli separati. Il servizio non servirà per semplificare la separazione oppure il divorzio, ma servirà solamente per offrire supporto alle coppie e ai singoli. Quindi l’ufficio provvederà ad accogliere i fedeli e per garantire un adeguato supporto pastorale che non servirà come metodo per cercare di ricongiungere i coniugi, ma servirà come consulenza familiare.
L’ufficio inoltre procederà ad esaminare quali siano i motivi che portano una coppia a chiedere di ottenere l’annullamento del matrimonio. Il contributo offerto dall’ufficio diocesano per l’accoglienza dei fedeli separati sarà a titolo completamente gratuito. Oltre la sede principale di Milano, vi saranno due sedi secondarie a Lecco e a Varese.
Alla direzione dei servizi offerti dall’ufficio verrà incaricato il monsignore Luca Bressan, al quale verranno affiancati don Diego Pirovano e alcuni consulenti, oltre ad esperti esterni che potranno essere scelti all’interno dei consultori familiari oppure del Tribunale ecclesiastico della regione. Monsignor Luca Bressan dipenderà poi direttamente dall’arcivescovo.