Le acquisizioni di marchi italiani da parte di aziende cinesi non si fermano, come dimostrato anche dall’ultimo grande colpo messo a segno dalla Bright Food, società posseduta dallo Stato cinese, che ha acquisito la maggioranza delle azioni della Salov, azienda toscana che detiene il controllo dei marchi Berio e Sagra, che si occupano della produzione di olio.
Come ha dichiarato un portavoce della Bright Food, l’acquisizione non comporterà una perdita d’identità per la Salov, che continuerà a condurre in Italia la produzione del suo olio, ma si tradurrà soprattutto in un’opportunità di sviluppo e di espansione, che saranno rese possibili dall’approdo sul mercato cinese. Possibilità, queste, che andranno ad interessare in senso positivo anche tutti coloro che lavorano all’interno del gruppo oleario toscano.
Tali prospettive, però, sono tutt’altro che sufficienti a placare le preoccupazioni della Coldiretti, che non può fare a meno di mettere in evidenza come ormai ammonti a ben dieci miliardi il valore totale dei grandi marchi del settore agroalimentare del nostro Paese finiti all’estero. L’Associazione ritiene perciò di vitale importanza fermare questa tendenza, per salvaguardare non soltanto l’economia, ma anche il prestigio dell’Italia.
Dello stesso parere anche David Granieri, che è a capo dell’associazione che riunisce i produttori d’olio (Unaprol), il quale ha sottolineato come:
“Ogni indugio drena risorse dal nostro Paese verso l’estero rendendo l’Italia sempre più povera”.
[…] della popolazione in Cina ha innescato un bisogno sempre crescente di cibo e anche di olio per la cucina. Non riuscendo a […]