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La follia dell'estremismo provoca orrori. Reporter Usa decapitato su video dell'Isis

James Foley, Il reporter americano che due anni fa venne rapito in Siria, è stato ucciso mediante decapitazione da parte dei jihadisti, che hanno anche diffuso online il video dell’esecuzione, come monito e ricatto agli Stati Uniti.

Nel video, che è apparso su internet, oltre all’uccisione di Foley, si vedono le immagini di un altro giornalista statunitense in mano ai jihadisti, Steven Jole Sotloff, e gli stessi terroristi minacciano anche la sua uccisione. La campagna di terrore portava avanti dai jihadisti intende rispondere alle operazioni americane sul territorio iracheno che hanno provocato la perdita del controllo da parte degli uomini dello Stato Islamico su una parte del territorio che era stato conquistato sia in Siria che in Iraq. Le immagini di Foley lo inquadrano in ginocchio e con una tuta di colore arancione, che assomiglia molto a quelle che venivano usate in passato nella prigione di Guantanamo a Cuba; il giornalista ha accanto a lui un terrorista, completamente vestito di nero e parla sia contro la guerra che contro i recenti raid aerei americani. Successivamente è il terrorista che parla ed incolpa gli Stati Uniti di aver attaccato lo Stato Islamico, provocando morte tra i Musulmani, e minaccia rappresaglie tra gli americani per ogni attacco che sarà ordinato da Obama. Segue la sequenza nella quale il terrorista taglia la gola di Foley servendosi di un lungo coltello e l’immagine del giornalista in un bagno di sangue con la testa tagliata. Le forze dell’intelligence americana stanno naturalmente lavorando per verificare se il video su internet sia autentico, ma nello stesso tempo una portavoce ha dichiarato che gli USA sono inorriditi di fronte ad un gesto tanto brutale.

isis

 

Foley era stato rapito anche una prima volta nel 2011, questa volta in Libia, insieme ad altre tre persone, da sostenitori di Gheddafi, e poi rilasciato dopo 4 mesi di prigionia. Prima del rapimento del Novembre 2012 aveva operato nel nordovest della Siria, documentando gli scontri tra i ribelli ed il regime di Damasco.

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