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L’Aifa blocca il vaccino AstraZeneca

Risale a ieri la notizia che l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco ) ha bloccato anche in Italia l’utilizzo del vaccino AstraZeneca.

Dopo una mattinata trascorsa a smentire le voci di una possibile correlazione tra il farmaco e l’insorgere di possibili trombosi, nel tardo pomeriggio è arrivata la decisione che ha colto alla sprovvista l’opinione pubblica. I vaccini, secondo le fonti ufficiali, sono stati ritirati a scopo precauzionale, in accordo con gli altri paesi europei.

Le ragioni del blocco cautelativo

Il vaccino AstraZeneca è stato messo sotto accusa in seguito ad alcune morti sospette avvenute dopo l’inoculazione del farmaco a persone in buono stato di salute.

Nei giorni scorsi sono state numerose le denunce inoltrate alla Procura della Repubblica da parte dei familiari delle vittime morte per cause ancora da stabilire ma accomunate tutte quante dall’aver ricevuto la prima dose di vaccino.

Il tam tam nella nostra penisola ha messo sotto accusa due lotti in particolare: ABV5811 e ABV2856. Nonostante le iniziali smentite e rassicurazioni da parte dell’AIFA, i due lotti incriminati sono stati sequestrati a scopo precauzionale.

I dubbi si sono allargati a macchia d’olio non solamente nei confini nazionali. Francia e Germania sono corse subito ai ripari, bloccando la somministrazione del vaccino già dalla mattina di ieri. La decisione italiana è arrivata alle 17,30.

Le notizie dell’ultima ora

E mentre arriva la notizia che le morti per Covid in Europa hanno superato le 900.000 unità, il Ministro della Salute Roberto Speranza ribadisce che non sussiste nessun pericolo per chi si è già vaccinato.

Il richiamo infatti, previsto tra 12 settimane, offre un ragionevole lasso di tempo per mettere in atto le necessarie verifiche sulla sicurezza del farmaco. L’arma dei vaccini ha ribadito, è la sola che abbiamo a disposizione per uscire definitivamente dalla pandemia.

Secondo Palù, presidente dell’Aifa, la relazione tra trombosi e vaccino AstraZeneca non è ancora dimostrata e legata, secondo l’uomo, a patologie pregresse spesso nascoste.