Cronaca

Lavoratori Autonomi: in Italia sono quasi 5 milioni

Camera man works
L’Italia si conferma come Paese leader in Europa per numero di lavoratori autonomi. Questo è ciò che può essere rilevato dai dati ISTAT relativi agli occupati ed ai disoccupati.

A dicembre 2016 i lavoratori autonomi risultano infatti quasi 5 milioni, precisamente 4 milioni e 700 mila persone indipendenti da un rapporto di lavoro subordinato a decisioni ”dall’alto”.
Il numero dei cosiddetti freelance o liberi professionisti rimane il più alto anche se è stato rilevato che a dicembre 2016 il numero di lavoratori indipendenti è stato in netto calo sia rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-0,4%, -24mila unità) sia rispetto al mese precedente (-1%, -52mila unità).
Nonostante anche un’indagine di Confesercenti abbia confermato questi dati, stimando che tra il 2007 e il 2015 il numero dei lavoratori autonomi sia diminuito del 10% portandosi a 552mila unità, un’altra indagine compiuta dalla CNA rileva che all’interno del Bel Paese il numero di occupati indipendenti è il più alto in tutta Europa, con 4,7 milioni di persone di età tra i 15 ed i 64 anni che operano per conto proprio.

A certificare questo primato italiano c’è anche il confronto effettuabile con gli altri Stati europei: in Germania si contano infatti 3,9 milioni di lavoratori autonomi, mentre sia in Francia che in Spagna ne sono stati rilevati 2,9 milioni.
Leggermente diversa è la situazione rilevabile dalla percentuale che attesta il rapporto tra numero di autonomi e numero complessivo di occupati: in questo la Nazione dove questo tasso è più alto è la Grecia con un notevole 29,2%, otto punti in più rispetto all’Italia (21,1%) mentre nei restanti Paesi europei questa percentuale scende sotto il 20%: 9,4% in Germania, 11,2% in Francia, 14,1% nel Regno Unito e 16,0% in Spagna.

I risultati ottenuti dalla ricerca della CNA permettono di rilevare che il numero di lavoratori autonomi in Italia è maggiore rispetto al resto dell’Eurozona non solo per la rinomata capacità imprenditoriale degli italiani ma anche perché l’apparato produttivo nazionale è costituito in grande parte da Piccole Medie Imprese.
Si tratta di una particolarità tutta italiana, dal momento che in altre grandi economie europee come Germania e Francia si assiste invece ad una presenza maggiore di imprese di grandi dimensioni capaci di intercettare una grossa quota di lavoratori dipendenti, soprattutto giovanile.

Questi dati confermano comunque i benifici che possono derivare dal diventare un lavoratore autonomo, una soluzione che permette di gestire nel migliore dei modi il proprio tempo ed i propri impegni.
Essere lavoratori autonomi consente inoltre di crescere a livello professionale e di assumere una visione imprenditoriale, di imparare sul campo a rapportarsi con diversi soggetti (istituzioni, clienti e fornitori) e, soprattutto, di usufruire di una meritocrazia che difficilmente può essere rintracciabile in un ambiente di lavoro dipendente.

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