Come di consueto nel talk show politico “DiMartedì” è Maurizio Crozza a dare il via ai dibattiti con la sua copertina.
Il comico genovese parte subito all’attacco e dice la sua sull’evasione fiscale e lo scandalo della banca di Ginevra che ha fatto trapelare i nomi dei titolari di conti correnti da capogiro. Tra gli oltre centomila nomi sono venuti fuori anche diverse migliaia di insospettabili italiani, tanto da ipotizzare oltre un miliardo di euro di evasione fiscale.
Crozza analizza il fatto immedesimandosi lui stesso in uno dei nomi illustri e così si trasforma in Flavio Briatore. Una voce fuori campo chiede al noto imprenditore i motivi che l’avrebbero portato a trasferire i soldi in Svizzera. Il finto Briatore non nasconde che i veri motivi sono stati l’agenda della banca e i tasti del bancomat riscaldati oltre al piacere di fare la fila con altri personaggi famosi.
Tornando serio e svestendo i panni di Briatore, Crozza parta della depenalizzazione della frode fiscale ipotizzata dall’attuale governo e del fatto che in Italia si cerchi sempre di regolarizzare quello che c’è di sbagliato.
È di ieri la notizia che Corte dei Conti ha nuovamente fatto leva sul fatto che la corruzione rallenta la crescita del Paese e quindi non resta che regolarizzarla piuttosto che ripetersi di anno in anno. Poi si passa al caso di Antonio Conte accusato di frode sportiva, anche questa volta è tutto regolare secondo il comico.
Nell’ultima parte dell’intervento c’è anche uno spaccato sulla peculiarità di questa legislatura, la prima nella storia del Paese ad aver avuto il più alto numero di parlamentari che hanno cambiato poltrona, gli ultimi in ordine di tempo sono stati quelli di Scelta Civica che hanno lasciato il loro partito per passare al Partito Democratico. Infine, prima di salutare, Crozza rivolge un saluto a Matteo Salvini. Pare, infatti, che il segretario della Lega Nord sia in procinto di allearsi di nuovo con Berlusconi, complice anche l’interesse in comune per Putin.