È cresciuta di 16 centimetri in lunghezza, ha ampliato il passo fino a 7 centimetri ed è diventata una 5 porte: ecco l’ultimo gioiellino di casa Mini.
Ispirata ai nuovi trend di mercato, che richiedono sempre più compatte multiporte, la nuova Mini entra a far parte della scuderia inglese non in qualità di modello specifico, come la sorella Countryman, ma piuttosto come “nipotina” della classica Minirat. Si può scegliere fra diverse versioni: vi sono la “Cooper” e la “Cooper D” a tre cilindri di 1,5 l (a benzina o a gasolio), rispettivamente a 136 e 116 cavalli e le più grintose “Cooper S” e “Cooper Sd“, a 4 cilindri di 2 l e con una potenza di 192 e 170 cavalli.
Tre gli allestimenti proposti: oltre a quello normale vi sono infatti anche quelli “Business” e “Business XI“. I prezzi vanno da 21.550 euro fino a 29.550 euro, in base ai modelli e agli accessori.
L’aumento delle dimensioni e le due porte posteriori rendono il design meno armonico, o meglio, differente da quello classico del brand. In compenso, però, il veicolo ne guadagna in versatilità: l’abitacolo infatti è più spazioso e comodo anche per i passeggeri dei sedili posteriori; inoltre è aumentato anche il vano bagagli che arriva a 278 litri, ben 941 se si ribalta il divanetto posteriore.
Portata su strada il modello “Cooper Sd”, dotata di cambio automatico con 6 marce, si rivela piacevole da guidare, con un buon assetto e un’elettronica che corregge visibilmente la tendenza del veicolo al sottosterzo.
Tre le possibili configurazioni alla guida: la Sport, la Mid (normale) e la Green, che influiscono su motore e sterzo, ed eventualmente sulle sospensioni controllate elettronicamente e sul cambio automatico. Mentre in alcuni settaggi un po’ più “estremi” non si riescono ad assorbire tutte le asperità del terreno, nei viaggi in autostrada il veicolo si rivela più confortevole, anche se ad alta velocità si avverte il tipico fruscio aerodinamico.