La quarta generazione del segmento B di casa Mazda si distingue con decisione rispetto alle altre vetture appartenenti allo stesso segmento di mercato; l’abitacolo è stato rifinito con estrema cura, la linea è piuttosto sportiva e le dotazioni tecnologiche sono decisamente superiori a quelle di cui si può disporre sulle altre vetture “piccole”. Lo spazio a disposizione, come si può intuire, non è infinito, ma la Mazda 2 risulta molto stabile e silenziosa, caratteristiche per le quali si fa senz’altro apprezzare.
Da sempre la casa nipponica ha cercato di differenziarsi dai prodotti offerti dalla concorrenza, offrendo spesso variazioni significative. La tendenza recente per quanto riguarda le auto piccole prevede motori turbo con cilindrata 1000 o 1200, ma Mazda ha rinunciato ai propulsori sovralimentati per puntare tutto sui motori aspirati a benzina da 1,5 litri, che presentano il “rapporto di compressione più alto al Mondo” e l’iniezione diretta, capaci di garantire consumi molto contenuti.
Le altre case costruttrici, poi, puntano sulla massimizzazione dello spazio interno con vetture che somigliano sempre di più alle monovolume, mentre Mazda invece allunga la parte anteriore, in particolare il muso, e sposta il baricentro verso il posteriore. Risultato? Meno spazio interno, ma linee decisamente più aggressive e sportive.
In sostanza, la nuova Mazda 2 si discosta non poco da quelle che dovrebbero essere le sue concorrenti sul mercato e diventa una vettura un po’ differente, quasi un mix di diversi generi, che rinuncia alla compattezza e ai costi ridotti delle tradizionali piccole. Anche perché l’azienda non ha l’assillo dei grandi numeri in fatto di vendite: gli obiettivi sono ambiziosi, sì, ma non eccessivi. Si prevede di vendere circa 40 mila unità in un anno in Europa, 3 mila invece in Italia. Ed è lo stesso Amministratore Delegato ad indicare l’obiettivo, ovvero diventare:
“Un marchio premium nel segmento B”,
prendendo come target di riferimento modelli d’eccellenza quali Mini e Audi A1.
Ad elevare la Mazda rispetto alle altre vetture di segmento B sono le finiture curate, con materiali ben lavorati e che garantiscono solidità, insieme ad equipaggiamenti superiori, come ad esempio i fari full led e un insieme di tecnologie di sicurezza davvero ricco ed inedito per le automobili di questo segmento. All’interno del pacchetto di sicurezza, infatti, troviamo l’avviso di superamento della carreggiata, il monitoraggio degli angoli ciechi, gestione dei fari abbaglianti automatica, così come è automatica anche la frenata a basse velocità. Molta cura è stata riposta anche nel design del posto di guida, con il volante che è regolabile sia in profondità che in altezza. Davvero affidabile il navigatore, che potrebbe essere considerato dei punti di forza della Mazda 2.
Nel complesso buona la gamma di propulsori, anche se quelli meno potenti inevitabilmente pagano qualcosa ai motori turbo, soprattutto a regimi bassi. L’unico appunto può essere mosso allo spazio non eccessivo: sui sedili posteriori in due si sta comodi, mentre in tre si avverte la ristrettezza del veicolo, così come il bagagliaio non si segnala per capienza, anche se compensa in parte con la profondità.
In conclusione una vettura che si colloca a metà strada fra le piccole e le sportive, unendo pregi e alcuni difetti dei due modelli. Le vibrazioni sono state filtrate in maniera adeguata anche alle alte velocità ed i consumi del motore sono stati ridotti del 20% in confronto alla precedente versione. Sarà in vendita a partire da Marzo, mentre occorre attendere Giugno per la versione diesel.