Il mondo della moda italiano, anche se sarebbe meglio dire carpigiano, saluta con rinnovato interesse la fusione tra Liu-Jo e Blumarine, due brand giovanili fondati entrambi presso la città di Carpi, in provincia di Modena. L’autore della fusione è stato il numero uno del brand Liu-Jo, l’imprenditore Marco Manchi, che si è reso protagonista dell’acquisto di uno storico marchio per la città carpigiana come Blumarine, appartenente alla famiglia dei coniugi Molinari (Anna) e Tarabini (Gianpaolo).
‘Il sogno di ogni carpigiano’
Poche settimane prima dell’acquisto ufficiale e la seguente fusione con il marchio Liu-Jo, il patron Marco Manchi aveva dichiarato che Blumarine rappresentasse ‘il sogno di ogni carpigiano’. Blumarine nasce nel 1977, su intuizione di Anna Molinari e Gianpaolo Tarabini. In questi ultimi anni l’azienda, guidata dal CEO Gianguido Tarabini, vanta un fatturato pari a 70 milioni di euro, a testimonianza di come la società goda di ottima salute. I coniugi Molinari e Tarabini decisero di chiamare così il nuovo brand di moda per via di loro due passioni comuni: il blu (il colore preferito dalla coppia) e il mare (luogo imprescindibile per entrambi). Accanto allo storico marchio Blumarine, nel corso degli anni sono arrivati anche altri brand quali Anna Molinari e Blugirl.
Marco Manchi completa una doppia compravendita
Nel giro di poche settimane, il proprietario di Liu-Jo è riuscito a completare non soltanto la fusione tra il suo brand e lo storico marchio carpigiano definito un sogno per tutti gli abitanti della città (Blumarine), ma anche la compravendita di Coin, noto marchio della società con sede a Mestre, in provincia di Venezia, e uno dei big del department store italiano.