Il Mondiale di Ciclismo di Ponferrada ha visto trionfare il polacco Kwiatkowski, che ha preceduto sul podio Simon Gerrans, il vero favorito della vigilia, e Alejandro Valverde (al terzo bronzo consecutivo nei Mondiali di ciclismo).
Tra gli Italiani il primo ad arrivare al traguardo è stato Colbrelli, giunto tredicesimo; Nibali, caduto mentre stava affrontando il quarto giro, ha confermato di non attraversare un grande momento di forma, mentre Aru e Visconti hanno provato troppo presto a scaldare la gara bruciando le energie. Infine, De Marchi non è riuscito a tenere il passo proprio di Kwiatkowsky nel corso dell’ultima salita.
Davide Cassani, il nuovo ct azzurro, che proprio con questa gara ha fatto il suo debutto in un Mondiale, dopo la gara si è detto sereno nonostante i ciclisti italiani non abbiano ottenuto quanto sperato.
Ha voluto ringraziare tutti i suoi collaboratori per la splendida esperienza provata, una sensazione unica che ha avuto solamente un aspetto non piacevole, l’ordine di arrivo finale che non ha visto nessun Azzurro tra i primi dieci.
Il neo Ct si è detto contento perché i corridori hanno gareggiato da squadra, anche perché consci già prima della partenza della mancanza di un vero e proprio finalizzatore che potesse dare la stoccata al momento giusto. Sulla prova di Nibali il ct ha voluto sottolineare che la condizione non ottimale del vincitore del Tour di quest’anno era già nota da qualche settimana; ha apprezzato, però, il fatto che lo stesso Nibali, conscio di non avere possibilità di vittoria, si sia messo al servizio dei compagni. Per quanto riguarda la tattica adottata dall’Italia, che ha portato ad una lunga fuga di Visconti, piuttosto dispendiosa, Cassani ha dichiarato che era un modo per muovere le acque, perché nel finale gli atleti azzurri non avrebbero comunque avuto alcuna possibilità. Il solo De Marchi ha provato a fare qualcosa negli ultimi chilometri, ma l’azione non ha avuto successo.
Il ct ha ammesso di credere alle possibilità della squadra azzurra fino all’ultimo strappo affrontato, ma quando Nibali si è seduto sui pedali ha capito che non ci sarebbe stata possibilità di vittoria. In merito al voto da assegnare alla squadra, il ct ha voluto riservare ai suoi atleti un 8 pieno. Cassani ha anche ribadito come gli uomini da lui scelti per il Mondiale fossero quelli giusti, tanto che se avesse l’opportunità di ripetere il Mondiale probabilmente non cambierebbe nulla; anche sul piano tattico ritiene di aver fatto quanto le caratteristiche dei ciclisti a disposizione permettevano. In Italia in questo momento manca, infatti, l’uomo in grado di adattarsi perfettamente a percorsi come quello affrontato a Ponferrada.
Cassani comunque sa che quello che sta portando avanti è un lavoro di prospettiva, che non può dare risultati immediati, ma che rappresenta piuttosto un percorso di crescita sia per lui che per gli atleti che stanno seguendo le sue indicazioni.