É deceduta Shlomit Kreigsman, la ragazza di ventitré anni che, vittima di un’aggressione fuori da un piccolo negozio di alimentari, aveva riportato ferite gravi da accoltellamento; l’annuncio è stato dato dal portavoce dell’ospedale Hadassah a Gerusalemme, dove era stata ricoverata.
Non è durata molto la fuga dei due attentatori, il cui tentativo di dileguarsi dopo l’attentato è stato bloccato dalle guardie di sicurezza della colonia di Beit Horon, dove la giovane si era recata per far visita ai nonni. Ibrahim Alan di ventidue anni e Hussein Abu Roash di sedici, questi i due assalitori, sono stati uccisi quasi immediatamente.
Nell’attentato era stata coinvolta anche un’altra donna, di cinquantotto anni, le cui ferite non sono però risultate gravi quanto quelle della giovane Shlomit.
Gli episodi di violenza in Cisgiordania continuano ad aumentare; sono quasi 200 i morti civili da Ottobre tra le due etnie. Tutti si sono detti a più riprese disponibili al dialogo, per poi fare passi indietro davanti a ogni sorta di imprevisti. La questione palestinese, che tiene il mondo sull’orlo di una crisi da oltre cinquanta anni, probabilmente non avrà mai fine, affondando le radici in conflitti religiosi, economici, territoriali e culturali che non è possibile appianare senza la partecipazione e la collaborazione di tutte le parti coinvolte.