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Morto Licio Gelli, Maestro Venerabile dei misteri italiani

Chi sia stato Licio Gelli è cosa risaputa in tutta Italia e probabilmente anche in altre nazioni: per anni Maestro Venerabile della loggia massonica deviata Propaganda 2, nata in seno al Grande Oriente d’Italia alla fine dell’Ottocento per permettere l’ingresso in massoneria di politici ed altre figure di primo piano nel panorama nazionale e internazionale. Nel giro di pochi anni, anche dopo lo scioglimento ufficiale della loggia nel 1975, era riuscito a creare una rete occulta di favori e rapporti velati che hanno permesso alla P2 di poter prendere parte, se non addirittura controllare, la maggior parte degli avvenimenti e dei misteri italiani degli ultimi quaranta anni.

Dal caso Moro al golpe borghese, dalla strategia della tensione al caso Calvi, la vita che l’ex massone ha condotto è stata tutt’altro che tranquilla, costringendolo a numerose fughe dentro e fuori dall’Italia e portandolo a due condanne: una prima per depistaggio nelle indagini per la strage di Bologna e una seconda per il crac del Banco Ambrosiano. Molto scalpore suscitò, alcuni anni fa, la scoperta che il programma dell’allora premier Silvio Berlusconi ricalcava quasi integralmente alcuni dei punti del programma per la rinascita dell’Italia alla base dei progetti della P2. Buona parte della vita di quest’uomo, potere occulto nell’Italia in cerca di una soluzione ai suoi tanti problemi, rimane ancora avvolta nell’ombra e chissà che con la sua morte non si riesca a far luce su alcuni episodi della storia italiana che ancora oggi sono pieni di ombre.