La notizia è rimbalzata sui principali media d’Oltreoceano dopo che TMZ, sito da sempre specializzato nel seguire da vicino i pettegolezzi di Hollywood, per primo ha riportato alcune fonti delle forze dell’ordine: Mark Salling, attore 35enne originario di Dallas (Texas) e noto per aver preso parte alla serie tv Glee, è stato trovato morto nei pressi della sua abitazione di Sunland, impiccato a un albero vicino al Los Angeles River e, anche se bisognerà attendere gli esiti dell’autopsia, la polizia ritiene molto probabile l’ipotesi del suicidio.
Al momento non si conoscono ancora tutti i dettagli della vicenda, né tanto meno le reazioni dei familiari e di chi ha lavorato con lui ma alcune indiscrezioni attribuiscono il tragico gesto a uno scandalo in cui Salling era implicato (peraltro reo confesso) e per il quale era stato giudicato una prima volta colpevole lo scorso 5 ottobre.
Infatti, due anni or sono, l’attore che nella serie Glee interpretava il ruolo di uno dei beniamini del pubblico, Noah Puckerman, era stato arrestato dopo essere stato trovato in possesso di materiale pedo-pornografico: inoltre, Salling nel 2013 era stato anche accusato dall’allora sua fidanzata di averla costretta ad avere rapporti sessuali non protetti.
Per la questione del materiale “hard” rinvenuto nella sua abitazione, il 35enne rischiava una condanna fino a quattro anni e proprio fra un mese era attesa la sentenza: “Mark era una persona gentile e amorevole, dalla grandiosa creatività, che si stava impegnando al meglio per espiare alcuni seri errori commessi in passato” si è limitato a dire il suo avvocato, senza rilasciare altre dichiarazioni sulla faccenda. Inoltre, come molti media stanno facendo notare, si tratta del secondo caso di cronaca nera legato al serial andato in onda dal 2009 al 2015: nel 2013, infatti, Cory Monteith (l’interprete del personaggio di Finn Hudson) era morto per una letale overdose di droghe e alcol in una camera d’albergo.