La MotoGP di scena al Mugello per il Gran Premio d’Italia. Ancora una volta grande risposta del pubblico italiano, che ha riempito le tribune (si parla di 100.000 presenti) e ha potuto applaudire un podio sul quale sono saliti due piloti italiani, ossia Iannone e Rossi, rispettivamente secondo e terzo.
Entrambi, però, si sono dovuti inchinare allo strapotere di Jorge Lorenzo, tornato in grande forma, che ha ottenuto il terzo successo consecutivo in questo mondiale (è la quarta volta in carriera che riesce a centrare tale filotto) e si è portato a sole 6 lunghezze di distacco proprio dal compagno di squadra in classifica generale. Ma il Gran Premio del Mugello ha anche confermato la crisi nera di Marquez. Partito tredicesimo, lo Spagnolo è stato autore di un inizio gara formidabile, che lo ha portato presto a lottare con Iannone. Ma la voglia di tornare protagonista lo ha portato a strafare, tanto da finire a terra e tornare a casa con zero punti in cascina (si tratta della seconda volta in questo Mondiale), con un distacco dal primo in classifica di ben 49 punti. Oltre a Marquez, l’altro deluso dalla gara di ieri è stato Dovizioso, seppure per colpe non sue; l’Italiano, infatti, si è dovuto arrendere a “misteriose” vibrazioni della sua moto, che l’hanno costretto al ritiro.
Grande festa, comunque, sotto il podio, con la consueta invasione di pista che ha colorato di giallo la zona della premiazione. Da sottolineare, purtroppo, i consueti fischi a Lorenzo durante la consegna della coppa. La gara è iniziata con un piccolo giallo; per pochi secondi (fino al replay) ci si è interrogati sulla possibile partenza anticipata di Iannone (poi smentita dalle immagini), evidentemente desideroso fin da subito di essere protagonista della gara. Dopo una curva Lorenzo, anche lui autore di un’ottima partenza, sorpassa il pilota italiano e si invola. Rossi, partito ottavo, conferma di avere proprio nella fase di avvio il suo tallone d’Achille, finendo addirittura undicesimo. Ma a sorprendere è la cattiveria di Marquez, che parte a fionda e, dopo aver superato Rossi e rischiato di centrare Pedrosa, esce dalla prima curva in sesta posizione. Dopo poche curve Dovizioso supera Iannone. Marquez è indiavolato e, già al terzo giro si porta in seconda posizione. Anche Pedrosa decide di partecipare alla bagarre, mentre davanti Lorenzo inizia ad inanellare giri veloci che lo rendono da subito imprendibile, tanto da venire inquadrato raramente dalle telecamere. Rossi suda le proverbiali sette camicie per avere ragione di Espargaro, quindi sorpassa Smith e Crutchlow. Complice la lotta tra i quattro che lo precedono riesce a raggiungerli, superando poi Pedrosa. Poco dopo Dovizioso è costretto a ritirarsi mentre, a 6 giri dalla fine, Marquez finisce nella ghiaia nel tentativo di superare nuovamente Iannone, che lo aveva sopravanzato poco prima. Rossi si ritrova terzo, provando a spingere per raggiungere Iannone, ma alla fine desiste e si accontenta di un posto sul gradino più basso del podio. Davanti Lorenzo rallenta (dopo essere arrivato ad un vantaggio di 9 secondi sugli inseguitori), andando a prendersi un’altra vittoria.
Se la MotoGP ha sorriso ai colori italiani, lo stesso non si può dire della Moto2, con il migliore degli azzurri, Baldassarri, che è riuscito ad aggiudicarsi solamente la decima posizione. Pasini diciottesimo, mentre sia Corsi che Morbidelli sono usciti. A trionfare è stato Rabat, alla sua prima vittoria stagionale; l’attuale campione del mondo è finalmente riuscito a liberarsi dalla tensione delle prime gare senza vittorie con una prestazione di alto livello. Zarco ha provato fino all’ultimo giro a lottare per la prima posizione, ma si è dovuto accontentare del secondo posto, rimanendo comunque saldamente in testa al mondiale, con 29 punti di vantaggio proprio su Rabat.
In Moto3 torna sul podio un Italiano, con Fenati che si piazza terzo. A vincere la gara è stato Oliveira, al primo successo in carriera, ottenuto precedendo Kent. Ottimi anche gli altri italiani con Bagnaia, Bastianini e Antonelli che hanno occupato, rispettivamente, la quarta, quinta e sesta posizione. In classifica Kent guarda tutti dall’alto, con ben 46 punti di vantaggio proprio su Fenati.