È lunedì, si torna a lavoro. Oppure no?
Osservando i risultati dell’indagine condotta dalla Cgia di Mestre sui dati Inps del 2012, si direbbe che, per gran parte degli Italiani, il lunedì sia un giorno da dedicare al “riposo”. I dati, infatti, dimostrano che ben il 30,7% dei certificati di malattia presentati da lavoratori dipendenti viene inoltrato proprio il primo giorno della settimana, mentre nei successivi giorni feriali la percentuale oscilla tra valori molto più bassi (dal 17,5% del martedì, al 12,5% del venerdì). Si tratta perlopiù di assenze causate da malesseri temporanei che, nel 71,7% dei casi, guariscono entro cinque giorni.
Come informa l’indagine della Cgia di Mestre, ci sono molte spiegazioni plausibili che giustificano tali risultati. Anzitutto, durante il weekend, gli Iitaliani si dedicano spesso ad attività all’aria aperta: praticano sport ed impiegano molte energie in lavori di giardinaggio e in faccende domestiche, esponendosi così al rischio di restare vittime di qualche malanno. Inoltre, si deve considerare che molti ambulatori medici non svolgono la loro attività di sabato e di domenica, costringendo i pazienti a rimandare la visita al lunedì successivo.
Tali motivazioni, però, non bastano al Ministero. È infatti pronto un nuovo piano di controlli mirati, che gli enti di previdenza, con la collaborazione della Guardia di Finanza, dovranno attuare per individuare possibili casi di falsa dichiarazione. L’azione di controllo riguarderà tutte le regioni italiane e comprenderà attività di monitoraggio sulle assenze comunicate in qualsiasi giorno della settimana lavorativa. In tal modo, il Ministero spera di scoraggiare i soliti “furbetti” che, per prolungare il riposo del fine settimana, spesso fanno ricorso alla vecchia scusa del “sono malato!“.