Il leggendario giocatore nato a Filadelfia, cresciuto in Italia sulle orme del padre Joseph, cestista di buonissimo livello giunto in Italia dopo le 8 stagioni in patria tra Philadelphia, Clippers e Houston, ha infatti annunciato ufficialmente che questa sarà la sua ultima stagione in Nba concludendo così vent’anni di carriera strepitosa per dare un doveroso riposo al suo corpo. L’ambiente del basket in qualche modo si aspettava questa notizia maturata nel tempo.
“Il basket – ha sottolineato Bryant nella lettera al mondo del basket pubblicata su ‘The Players Tribune’- ha dato a un bambino di sei anni il sogno dei Lakers e lo amerò per sempre per questo“.
Carriera straordinaria per Kobe Bryant che chiude così la sua avventura sportiva a 37 anni, dopo 20 anni di Nba, indossando sempre la stessa maglia, quella dei Lakers, alla cui corte ha conquistato per ben cinque volte l’anello più ambito negli Usa.
Che fosse un predestinato lo si era già intuito dai tempi delle superiori, dove ottiene successi e celebrità, conquistando il titolo statale con la Lower Merion High School, istituto nei pressi di Filadelfia, e superando il record di un certo Chamberlain come punti nel quadriennio liceale.
A 18 il passaggio al professionismo, saltando il college ed entrando subito nel draft Nba, per una pratica atipica a quel tempo e oggi divenuta sempre più comune. Tredicesimo assoluto, viene scelto dagli Hornets che, però in cerca di un centro, ne scambiano i diritti per il ventottenne Divac, divenuto non più necessario a Los Angeles, visto l’arrivo di Shaquille O’Neal.
Nei 20 anni di Lakers numeri impressionati per “il Mamba”, protagonista di una media punti a partita impressionante, più di 25 punti, oltre ad uno score di 5,3 rimbalzi e quasi 5 assist. Eccezionale in ogni specialità, la sua carriera parla anche di 1.800 palle rubate, ma anche di una precisione chirurgica nei tiri da 3 punti, detenendo, in condivisione con Donyell Marshall, il primato Nba come numero di triple in un solo match, ben 12.
Statistiche che lo pongono, in fatto di realizzazioni, al terzo poston ella classifica assoluta dei marcatori all-time dell’Nba con 32.482 punti, anche se ad una certa distanza da Kareem Abdul-Jabbar e Karl Malone, rispettivamente a 38.387 e 36.928. Per Bryant, però, una migliore media a match, avendo disputato, al momento, solo 1293 incontri, conto i 1.500 circa dei due totem che lo procedono.
Il suo palmares, inoltre, vanta anche i successi con la propria nazionale, con la quale ha vinto la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici nel 2008 e nel 2012 rispettivamente a Pechino e Londra.
Tutti gli amanti dell’Nba dopo aver assistito al ritiro di un’altra leggenda come Michael Jordan perdono anche un altro protagonista assoluto del panorama del basket mondiale.
Il commissario Nba, Adam Silver, dopo aver appreso la notizia, si è sentito in dovere ufficialmente di congratularsi con lui e ringraziarlo per tutto quello che ha dato al basket a stelle e strisce ( e non solo) e alle milioni di emozioni che solo leggende come lui possono trasmettere attraverso uno sport.