È accaduto a Mirandola, vicino a Modena, il curioso fatto che ha fatto notevolmente discutere negozianti e acquirenti.
Una ragazza è entrata in un negozio di scarpe e dopo averne provato un paio è uscita senza acquistare niente. La giovane è stata tuttavia bloccata dal proprietario che le ha detto che avrebbe dovuto pagare 10 euro per aver effettuato la prova. A questo punto la ragazza, piuttosto infastidita, ha fatto notare al proprietario che non vi era alcun cartello che diceva che le prove andavano pagate.
Dopo varie discussioni la giovane si è allontanata dal negozio e il giorno dopo, passando di fronte allo stesso shop, ha notato un cartello che diceva che provare le scarpe costa 10 euro.
Questa misura, utilizzata sempre da più negozianti che tentano di contrastare i finti clienti che provano scarpe e abbigliamento per poi acquistare online, suona più come una rivolta.
Secondo Federconsumatori non è illegittima solo nel caso in cui i clienti vengano tempestivamente avvisati mediante un cartello. I negozianti si troverebbero così una clientela selezionata per lo più già pronta all’acquisto. Tuttavia, secondo gli esperti, la misura è controproducente perché è raro che qualcuno entri in un negozio già con la certezza di effettuare almeno un acquisto. Il negoziante ha difeso la sua manovra sul web, spiegando che sempre più persone provano capi e scarpe senza mai acquistare, facendo così lavorare i commessi gratuitamente.