Le rigide temperature di queste settimane non hanno risparmiato l’estremo oriente.
Proseguiranno fino a venerdì, infatti, le eccezionali nevicate che stanno interessando il Giappone. La particolare intensità dell’evento atmosferico ha già causato 53 morti e si stima intorno a 600 il numero delle persone ferite o ricoverate per cause legate al freddo.
Le zone coinvolte sono principalmente le cinque prefetture nord-occidentali del Giappone. Sono stati rilevate altezze di 4 metri di neve nella zona di Aomori, e, più a sud, 3 metri a Niigata e Yamagata.
Nella prefettura di Nagano, a Sakae la neve accumulata in questi giorni, ha provocato il crollo di un ponte lungo 95 metri, fortunatamente non più in uso da marzo. Mentre a Semboku, tre persone sono morte dopo essere state travolte da una valanga.
Le conseguenze di questa eccezionale nevicata, inoltre, si sta ripercuotendo in molti settori, in particolar modo per i trasporti, con conseguenze intuibili su tutto il sistema produttivo.
Numerosi comuni hanno chiesto assistenza al governo centrale. I fondi utilizzati per liberare le strade dalla neve stanno terminando e, quindi, stanno incorrendo nel rischio che queste località montane vengano escluse dagli aiuti e dalle comunicazioni con il resto del paese. Nei prossimi giorni il fenomeno si sposterà verso sud, sempre sul lato occidentale, e anche la Corea sta iniziando a subire i primi effetti della di questa delicata situazione climatica.