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Nigeria: elezioni in corso, tra tensioni e paura. Violenza ancora da parte dei Boko Haram

C’è attesa per i primi risultati delle votazioni in Nigeria, che dovrebbero eleggere il nuovo Parlamento ed il nuovo capo di Stato, che sarà scelto tra il cristiano Goodluck Jonathan, Presidente uscente, e Muhammadu Buhari, musulmano ed ex generale golpista.

I due candidati hanno assicurato che faranno il possibile per evitare brogli e che rispetteranno il risultato del voto, qualunque esso sia, per evitare che possano rinnovarsi le violenze che avevano sfatto seguito ai risultati delle elezioni del 2011.
Si tratta del primo voto libero dalla fine della dittatura militare che ha interessato il Paese sino al 1999 – già rinviato una volta per timore di tumulti – ma il clima è tutt’altro che sereno, funestato da violenze di ogni genere e attacchi agli uffici elettorali.
In alcune regioni del Nord, addirittura, le votazioni sono state sospese per i violenti scontri e gli attacchi di Boko Haram, culminati con la morte di oltre quaranta persone, alcune delle quali brutalmente decapitate.
Oltre alle violenze, si sono registrati anche alcuni problemi tecnici relativi all’identificazione dei votanti tramite carte biometriche e al voto elettronico, che hanno rallentato le operazioni elettorali, facendole slittare, in alcuni seggi, al giorno successivo.

Nonostante i focolai di violenza e le difficoltà tecniche, il Segretario generale delle Nazioni Unite si è congratulato con la Nigeria, uno dei paesi più popolosi dell’Africa, per lo svolgersi per lo più pacifico e ordinato delle operazioni di voto e per il coraggio manifestato dalla popolazione locale, che si è recata massicciamente alle urne per esprimere la propria preferenza.
I risultati delle consultazioni, attesissimi, dovrebbero essere resi pubblici entro due giorni dalla chiusura delle votazioni ma, dati gli inconvenienti riscontrati, non è dato sapere se il termine potrà essere rispettato.

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