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Nuovi indizi nel caso di Yara: sui suoi leggings trovate tracce del furgone di Bossetti

Quando mancano ormai pochi giorni alla chiusura delle indagini sul caso di Yara Gambirasio, spunta una nuova prova che contribuisce ad inchiodare Massimo Bossetti.

Infatti, i Ris di Parma hanno rinvenuto sui leggings indossati da Yara, dei fili che appartengono al sedile del furgone del muratore. Da qui la prova che Yara Gambirasio è salita sul furgone di quello che si presume essere il suo assassino.

Una prova che insieme a quella relativa al DNA di Bossetti ritrovato sugli slip della ragazzina, potrebbe mettere fine alle speranze di Bossetti di risultare innocente. I Ris hanno effettuato le necessarie comparazioni scientifiche, dopo aver ritrovato dei fili sulla parte esterna dei leggings, ed il risultato ha dimostrato la loro appartenenza al sedile del furgone di Bossetti, un Iveco Daily di colore bianco, che è presente in numerose riprese video delle telecamere della zona della palestra frequentata da Yara. La presenza in quella zona del furgone è inoltre avallata dalla testimonianza di una persona.

Nonostante tutte le prove che vengono evidenziate contro di lui, dal carcere dove si trova rinchiuso, Massimo Bossetti continua a dichiararsi innocente e totalmente estraneo al fatto, sostenuto anche dal suo avvocato, Claudio Salvagni. Pochi giorni fa si è conclusa anche la perizia sul suo pc, che ha evidenziato come Bossetti fosse “ossessionato” dalle ragazzine, ed in particolare da “vergini, tredicenni, rosse”.

Se inquirenti ed investigatori sono certi di aver messo le mani sul colpevole, restano comunque da chiarire altri interrogativi, ad esempio sulle modalità con cui il muratore abbia convinto la ragazzina a salire sul suo furgone, se semplicemente offrendole un passaggio verso casa, oppure minacciandola.

Le certezze ora sono due, il DNA sugli slip di Yara ed i fili del sedile sui leggings della vittima. Due prove che in ambiente giudiziario vengono definite “prova regina”, e che secondo i magistrati non daranno scampo a Massimo Bossetti, dimostrandone senza ombra di dubbio la colpevolezza.

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