STRAGE NELL’ACCADEMIA DI POLIZIA – La Polizia è sotto attacco in Pakistan: nel Paese dell’Asia meridionale sono ancora una volta le forze dell’ordine a venir prese di mira da gruppi terroristici che fanno parlare di sé con azioni eclatanti e molto spesso sanguinose. È infatti notizia delle ultime ore che la città di Quetta, popoloso capoluogo della provincia del Belucistan, a ovest di Islamabad, è stata scossa da un attacco kamikaze senza precedenti e che ha colpito una locale accademia di Polizia.
Secondo quanto riportato dall’emittente DawnNews Tv, il numero delle vittime tra i cadetti sarebbe addirittura di 59 mentre i feriti sarebbero 120: in attesa di ulteriori conferme sulle cifre ed eventuali rivendicazioni, è certo che l’attacco è stato sferrato in piena notte da un commando composto da tre uomini che si sono fatti esplodere e da altri armati invece di kalashnikov.
UNA COSTELLAZIONE DI GRUPPI TERRORISTICI – I terroristi si sarebbero infiltrati nel compound militare proprio mentre ufficiali e cadetti dormivano, cogliendo così alla sprovvista i 700 uomini e azionando i propri giubbetti esplosivi; successivamente, sono entrati in azione i guerriglieri armati di kalashnikov che, però, non hanno potuto contare sull’effetto-sorpresa e sono stati sopraffatti dall’intervento delle forze speciali di sicurezza al termine di uno scontro a fuoco.
Intervistato dalla stampa locale a conflitto terminato, il generale dei Corpi di Frontiera pakistani ha spiegato che una delle piste seguite è quella che porta all’Afghanistan: durante l’attacco, i miliziani erano in contatto con dei complici nel Paese a nord del Pakistan e potrebbero appartenere a una temibile fazione sunnita chiamata Lashkar-e-Jhangvi, ovvero “Armata di Jhangvi”. Questo gruppo terroristico islamico, noto per la sua affiliazione ad al-Qaeda e Jundallah, i cosiddetti “Soldati di Dio”, opera oramai da tempo al confine tra i due stati e si è reso protagonista di svariate azioni di sangue, tra cui quella compiuta alcuni anni fa al cimitero di Mominpura, a Lahore.