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Obama dichiara guerra all’Isis “Cancro da estirpare”

Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, dopo essersi consultato sia con il Congresso che con gli alleati esteri ha voluto tenere un discorso, trasmesso in prime time,  davanti alla Nazione intera relativo alla lotta al terrorismo. Il Capo di stato Usa ha sottolineato che l’America sarà a capo di una grande coalizione volta a sconfiggere una volta per tutte la minaccia terroristica perpetuata dall’Isis. La strategia che verrà attuata è stata illustrata brevemente e si basa su quattro punti essenziali, secondo lo stesso Presidente, per estirpare l’Isis ed impedire che questa cellula terroristica mieta nuove vittime e faccia piombare il mondo nella paura.

Il primo punto è relativo allimpiego di raid aerei, che verranno estesi anche al territorio siriano, in quanto l’obiettivo è quello di non fornire ai membri dell’Isis alcun posto sicuro nel quale trovare riparo.
Un altro punto fondamentale è quello che prevede un aumento delle forze di terra. Sono 475 i nuovi militari che gli Stati Uniti sono pronti ad inviare in Iraq, a supporto delle forze di Baghdad e ai Curdi. Il loro compito sarà anche quello di formare una Guardia Nazionale che possa combattere efficacemente contro i terroristi. Più complicato è intervenire in Siria, dove non sono già presenti forze militari statunitensi; per questa zona sono previsti aiuti all’opposizione islamica e a quella laica moderata, aiuti che dovranno essere autorizzati dal Congresso stesso.

Oltre agli interventi militari, l’obiettivo è anche quello di aumentare l’efficacia dell’intelligence, al fine di prevenire eventuali attacchi dell’Isis e per contrastare l’entrata di combattenti in Medio Oriente provenienti da altre Nazioni. Considerando che gran parte di questi combattenti provengono soprattutto da Paesi Europei, l’appoggio del Vecchio Continente su questo punto è basilare. Obama, a tal proposito, è pronto ad illustrare le strategie tra 15 giorni, quando si terrà l’Assemblea Generale dell’Onu.
Infine, il quarto punto illustrato dal Presidente degli Stati Uniti è relativo al potenziamento dell’assistenza umanitaria, rivolta a quei civili innocenti vittime del terrorismo dell’Isis; in particolar modo l’attenzione è rivolta ai Sunniti. Intervenendo in questo modo sarà possibile anche ridurre il consenso verso il nascente Stato islamico.

Una volta terminata la spiegazione dei punti fondamentali che dovranno essere seguiti dall’America e dai suoi alleati per combattere l’Isis, Obama ha dichiarato che l’operazione richiederà tempo e pazienza, perché l’Isis è come un cancro. Il Presidente ha sottolineato, però, che quella che inizierà sarà una guerra totalmente diversa da quella combattuta in Iraq e in Afghanistan.
Obama ha voluto concludere il suo intervento sottolineando come, dopo l’11 settembre 2011, i passi avanti che l’America ha fatto nella lotta al terrorismo sono stati finora importanti, soprattutto sul piano della sicurezza.

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