Oggi Google rende omaggio al solstizio d’inverno. Nel suo doodle, infatti, ricorda a tutti gli internauti che il 22 dicembre, quest’anno, cade il giorno più corto del 2015. Lo fa con una boule di vetro, di quelle che si usavano soprattutto un tempo per allietare i bambini facendogli vedere come cade magicamente la neve dentro una semplice palla trasparente. Dentro ci sono un paesaggio innevato e due pattinatori in movimento, ed è questo il modo con cui il famoso motore di ricerca sottolinea l’odierno avvenimento.
Anche se con un giorno di ritardo, ma alla fine è arrivato. Non il 21, come di solito accade, ma il 22 dicembre, quest’anno inizia ufficialmente l’inverno. Per essere precisi, però si tratta dell’inverno astronomico, perché da un punto di vista meteorologico la stagione invernale inizia il primo giorno di dicembre, per finire l’ultimo giorno del mese di febbraio. Il solstizio d’inverno, nell’emisfero boreale, indica quando il sole arriva al suo punto di inclinazione più basso e, dunque, le ore di luce diventano minime rispetto al complesso dei 12 mesi. L’evento è in rapporto al grado di inclinazione dell’asse terrestre di rotazione e si verifica in tutto due volte all’anno. A giugno, con il solstizio d’estate, dove l’inclinazione del sole è massima, e definisce il giorno più lungo, a dicembre per quello più corto.
Il motivo per cui nel 2015 questo giorno si verifica con 24 ore di ritardo non è del tutto insolito, in quanto accade con regolarità ogni quattro anni. Infatti tale sfasamento, che verrà corretto con l’anno bisestile, avviene per la differenza di sei ore tra l’anno civile e l’anno astronomico. Mentre il primo conta 365 giorni esatti, il secondo invece calcola per la precisione 365 giorni e 6 ore. A livello pratico, per non discostarsi troppo dalla realtà, il calendario civile rimette le cose a posto ogni quattro anni aggiungendo un giorno in più a febbraio e così anche il solstizio aumenta di un giorno il suo arrivo. Ma dal 2016 ritornerà il 21 dicembre, ancora per altri quattro anni. Tutto in regola, con il tempo non si sgarra.