Condannata all’ergastolo in primo e secondo grado per concorso nell’omicidio della cugina Sara Scazzi, Sabrina Misseri è attualmente detenuta nel carcere di Taranto insieme alla madre (zia della vittima) Cosima Serrano.
L’omicidio della ragazza quindicenne avvenuto il 26 agosto 2010 ad Avetrana era stato infatti attribuito alla cugina della vittima, Sabrina Misseri ed alla madre di quest’ultima, arrestata solo in un secondo momento. A niente valsero le parole del padre Michele che in un primo momento accusò la figlia del delitto causandone l’arresto il 15 ottobre 2010, per poi ritrattare tutto e arrivare ad auto accusarsi dell’omicidio della nipote.
E proprio il 15 ottobre di quest’anno Sabrina potrebbe tornare di nuovo in libertà. La sua scarcerazione non è dovuta a nuove rivelazioni che ipotizzino la sua estraneità al delitto, ma a motivi di ordine burocratico. Sembra infatti che la Corte di Assise di Appello di Taranto abbia avuto ritardi gravissimi nel depositare le motivazioni del dispositivo che ha portato nel luglio 2015 alla conferma del verdetto di primo grado.
Secondo quanto previsto dall’articolo 303 del Codice di procedura penale, infatti, la custodia cautelare non può avere un durata superiore ai sei anni, che appunto scadono il 15 ottobre di quest’anno. Sembra impossibile, visti i tempi ormai stretti, che possa svolgersi l’udienza in Cassazione entro tale data, per cui la scarcerazione della giovane appare ormai quasi certa. Stessa sorte sembra poter toccare anche a Cosima Serrano, i cui termini scadono il prossimo 26 maggio.