Ötzi: scoperti altri tatuaggi sulla Mummia dei Ghiacci, segni di una pratica di agopuntura vecchia 5.000 anni?
La scoperta del cosiddetto “Uomo del Similaun” avvenne in modo sicuramente originale, perchè a ritrovare quella che è nota anche come “La Mummia dei Ghiacci” o “Ötzi“, dalla zona in cui ebbe luogo il reperimento, furono due coniugi tedeschi in vacanza sulle Alpi poste al confine tra il nostro Paese e l’Austria.
Gli studi hanno appurato che “Ötzi” è vissuto in un periodo che va dal 3.300 al 3.100 a.C, conosciuto anche come Calcolitico. Ma gli studi su questo incredibile reperto sono ancora in corso e da qualche giorno è arrivata una nuova interessantissima scoperta.
A riaccendere i riflettori su questo reperto e sui segreti che custodisce sono stati dei ricercatori di stanza a Bolzano e più precisamente presso l'”Europan Academy” che al suo interno ospita l'”Institute for Mummies and the Iceman“.
“Ötzi” o, se si preferisce, “La mummia dei Ghiacci”, presenta uno stato di conservazione strabiliante grazie alle condizioni ambientali in cui si è venuta a trovare nel corso del tempo: la lunghissima esposizione a temperature rigidissime hanno, infatti, reso la decomposizione del corpo assai più lenta e alla fine è iniziato un processo di mummificazione del tutto naturale. Tuttavia gli studiosi preferiscono parlare di “corificazione“, in considerazione del fatto che le condizioni ambientali hanno fatto si che la sua pelle diventasse molto scura causando grosse difficoltà nel reperimento dei suoi tatuaggi con la semplice osservazione a occhio nudo.
Il gruppo di ricercatori operanti a Bolzano si è servito di un avveniristico sistema per arrivare a poter trovare i tatuaggi presenti sul reperto.
La prima operazione compiuta dai ricercatori è stata quella di scongelare con grande attenzione il corpo, in modo da poter liberare la pelle dal leggero strato di ghiaccio che normalmente vi alberga sopra. Infatti, non tutti sanno che questo reperto viene conservato in particolari condizioni per quanto concerne la temperatura e l’umidità. La prima non deve mai essere superiore o inferiore ai 6°C sottozero, mentre la seconda deve essere sempre vicina al 98%.
Superata con successo questa prima fase, si è passati a fotografare il corpo con strumenti di ultima generazione. Infine, il passaggio conclusivo è stata l’analisi dei dati ottenuti. Questa analisi è stata effettuata avvalendosi del metodo “7-Band Hypercolorimetric Multispectral Imaging“: la sua particolarità consiste nel fatto di dare la possibilità di percepire le differenze cromatiche che occhio nudo non si noterebbero.
I risultati delle analisi sono stati molto interessanti, perchè sono stati individuati 61 tatuaggi, che ora dovranno essere a loro volta oggetto di studio. La domanda che serpeggia tra gli studiosi è se essi siano da considerare come dei simboli oppure se avessero una sorta di “funzione terapeutica“. La domanda deriva dal fatto che precedenti tatuaggi scoperti sul corpo di “Ötzi” erano stati in un primo momento classificati come aventi un significato meramente simbolico, conclusione però poi smentita da ulteriori studi con cui si è giunti alla conclusione che molti dei tatuaggi erano situati “e quindi corrispondevano” a quelli che sono:
“I classici punti di agopuntura cinese di cui solitamente si fa uso per debellare i reumatismi”.
Inoltre, altri tatuaggi scoperti precedentemente, si trovano in zone dove i rimedi in questione servivano e servono per il contrasto del mal di schiena e dei dolori addominali, tutte problematiche con cui “Ötzi” dovette effettivamente fare i conti.
Per ora, quel che è certo è che i nuovi tatuaggi venuti alla luce non sono situati in punti “classici” dell’agopuntura cinese, ma i ricercatori ritengono che potrebbero comunque :
“Essere punti utili per la cura di altre patologie di cui ha sofferto Ötzi”.
Insomma, pare ormai un dato di fatto che già nell’epoca in cui visse “La mummia dei Ghiacci” fosse conosciuta l’agopuntura: ora non resta che attendere gli sviluppi degli studi condotti a Bolzano per scoprire se vi fossero altre zone del corpo, oltre a quelle già conosciute, su cui si praticava questo tipo di terapia.