Parigi: inizia la caccia all’ottavo attentatore e partono le spedizioni aeree in Siria
Mentre Parigi piange ancora le sue vittime, i servizi di intelligence e la polizia francese hanno iniziato a lavorare per l‘identificazione degli autori della strage di venerdì notte e la cattura di uno degli attentatori che a differenza dei compagni non si è fatto saltare in aria. Se inizialmente si pensava che i terroristi fossero 7, le successive indagini hanno rivelato che il loro numero potrebbe essere superiore. Secondo l’operazione investigativa dei servizi segreti iracheni gli attentati sarebbero stati preparati nella capitale dello stato islamico dell’Isis, ossia Raqqa, e avrebbero coinvolto ben 19 persone, tra pianificatori ed esecutori del brutale assalto plurimo che ha colpito pressoché simultaneamente diversi punti di Parigi.
Il fuggitivo risponde al nome di Abdeslam Salah, un giovane di 26 anni, nativo di Bruxelles. Immigrato di seconda generazione, l’attentatore è cresciuto nel quartiere belga di Molenbeek, che in passato ha ospitato altri autori di atti terroristici. Che il Belgio costituisca la base logistica del braccio europeo dell’Isis è dimostrato del resto dalla provenienza di altri due autori dell’attentato. Bilal Hafdi e Ibrahim Salah, fratello del ricercato, arrivavano anche loro dal Belgio.
Dopo la strage Abdeslam è fuggito e ha raggiunto il confine tra Belgio e Francia, riuscendo a sfuggire alla cattura della polizia belga che invece è riuscita ad arrestare il fratello dell’attentatore, colui che aveva noleggiato l’auto ritrovata poi abbandonata davanti al Bataclan. I servizi di intelligence ritengono che l’attentatore possa essere penetrato in Italia e il Ministero dell’Interno Italiano ha emanato nella serata di domenica un ordine di ricerca.
Intanto la reazione promessa dal presidente Hollande non si è fatta attendere. Domenica sera 12 aerei francesi, tra cui 10 caccia da combattimento, hanno compiuto 30 raid aerei su Raqqa, colpendo 17 obiettivi sensibili con la collaborazione dell’intelligence statunitense. I due governi hanno raggiunto di fatto un accordo per unirsi nella lotta al terrorismo del califfato islamico.