Paura, ma nessuna conseguenza per la tentata aggressione di ieri sera a Parigi. Nella centrale e frequentata stazione di Châtelet, un uomo, armato di coltello, si è lanciato in un’aggressione a un soldato di pattuglia all’interno del metrò dopo aver urlato frasi di lode ad Allah.
Il militare è riuscito a bloccare e disarmare l’esaltato senza che nessuno dei passanti rimanesse ferito.
Non è il primo attacco di questo genere. Nelle ultime settimane, infatti, un uomo ha investito con la sua auto un gruppo di militari stanziati a Levallois-Perret, zona nord di Parigi, provocando sei feriti, mentre un altro individuo armato di coltello a serramanico è stato fermato i piedi della Tour Eiffel poco prima che assalisse un soldato.
Giovedì, le autorità transalpine avevano fatto trapelare l’intenzione di dispiegarsi sul territorio in maniera meno prevedibile e più efficace. Sono 7 mila i militari che il governo francese ha coinvolto nell’operazione “Sentinelle”, necessaria dopo i recenti attacchi terroristici. Il ministro della Difesa, Florence Parly, alla luce della tentata aggressione, ha sottolineato:
“Questo nuovo attacco legittima le nostre intenzioni, quelle di rendere meno prevedibile e meno individuabile il dispositivo militare”.
Un piccolo sacrificio alle libertà individuali per un bene supremo: la sicurezza collettiva.