Via libera del Parlamento italiano per l’invio di armi ai curdi in Iraq, per fronteggiare la minaccia rappresentata dalle milizie ISIS: questo è il risultato della seduta straordinaria delle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato che, dopo un’introduzione informativa ad opera delle ministre Roberta Pinotti e Federica Mogherini, hanno votato favorevolmente la risoluzione.
Tutto questo è avvenuto nel medesimo giorno in cui il premier Matteo Renzi è volato in Iraq, dichiarando da Baghdad che Italia e Unione Europea non volteranno le spalle di fronte ai massacri.
Si sono espressi con favore 27 Senatori e 56 deputati, principalmente appartenenti a Partito Democratico e Forza Italia, mentre i 16 voti contrari sono arrivati da parlamentari di SEL e Movimento 5 Stelle: la Lega Nord si è astenuta dalle procedure di votazione, indicendo una seduta parallela in una delle aule del palazzo di Montecitorio, aperta per l’occasione.
La soddisfazione del ministro della difesa Roberta Pinotti si esprime sottolineando che, nonostante il voto non fosse necessario, questa scelta rappresenta la volontà del Paese di impegnarsi su tre piani con i partner europei e internazionali: la Pinotti ha aggiunto che è stato coinvolto lo stato Vaticano, grazie al quale è partito un programma di aiuti umanitari urgenti, che ha già portato i primi aerei recanti vestiti, alimenti e farmaci in territorio iracheno.
A motivare la soddisfazione del ministro Pinotti è il numero di parlamentari presenti: cento deputati su 138 hanno presenziato, tornando anche dalle mete di vacanza, per quella che è stato definito un ”coinvolgimento positivio e fattivo”.
Dal dibattito sono venute fuori tre strategie di di risoluzioni parallele: la prima, ad opera dei Presidenti delle quattro commissioni, è in linea con la volontà di Governo, con l’invio di armi ai curdi e per un’appoggio alla lotta contro il terrorismo ”con i fatti, non solo a parole”, come ha sottolineato Pier Ferdinando Casini.
Contrari, come già detto SEL e Movimento 5 Stelle che hanno espresso contrarietà per la linea di governo e hanno presentato risoluzioni principalmente basate sull’invio di aiuti umanitari ai curdi.
Il Ministro degli Esteri Federica Mogherini si è espressa parlando della necessità di aiutare militarmente i curdi con l’invio di armi, pur riconoscendo l’estrema necessità degli aiuti umanitari: è tuttavia necessaria, come ha sottolineato, una strategia a lungo termine che possa garantire pace e stabilità e disinnescare quella che è una minaccia per l’Europa e per il mondo intero.
Sulla stessa linea d’onda la Pinotti che ha evidenziato come nemmeno l’Italia sia al sicuro, come emerge dall’allerta del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, e che ai Curdi saranno inviate soltanto ”armi leggere”, esclusivamente dopo aver ottenuto precise e circostanziate richieste dai peshmerga.