Ancora una volta, Vladimir Putin, decide di effettuare una mossa che lascia a bocca aperta i suoi alleati e gli altri rappresentati delle potenze europee.
Putin ha infatti deciso di ritirare le sue truppe dal suolo siriano: questa decisione è stata presa poco prima della nuova riunione, che si sarebbe svolta a Ginevra, che avrebbe avuto come tematica proprio la guerra contro l’Isis.
Il Presidente ha voluto spiegare che, la missione delle truppe russe, è stata complessivamente completata con un ottimo risultato, aggiungendo che non vi sono altre motivazioni per le quali, i suoi militari, devono rimanere sul suolo nemico.
Sempre Putin ha spiegato che, dopo la sua scelta, i militari russi, presenti nelle due basi di Tartous e Hemeimeem, effettueranno solo delle piccole missioni quotidiane definite di routine.
Inoltre, il Presidente ha anche sottolineato che diversi aerei russi sorvoleranno i cieli della Siria senza però attaccare: si tratterà di controlli per verificare se sarà necessario passare nuovamente ad utilizzare delle contromisure drastiche oppure se la situazione è pacifica e sotto controllo.
Gli Stati Uniti, rappresentati dal portavoce John Earnest, sono rimasti abbastanza stupiti della scelta di Putin, che all’inizio del conflitto fu il primo a schierare le sue truppe sul suolo siriano.
Earnest ha commentato la vicenda spiegando che, la Russia, aveva già dato chiari segnali di un suo ritiro dal conflitto nel corso delle scorse settimane, ma nessuno si aspettava che Putin accelerasse i tempi del ritiro.
Mohammed Alloush, ovvero il capo negoziatore delle forze ribelli siriane, ha invece sostenuto che, le truppe russe, non sono ancora state ritirate dal territorio, aggiungendo che non crede alle parole di Putin finché queste non diventano fatti concreti.
Diverse altre truppe militari, provenienti dai vari Paesi europei coinvolti nel conflitto, sono invece rimaste sul suolo siriano e non è ben chiaro se, queste, decideranno di seguire l’esempio di Putin.