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Riforma del Senato e alla Camera è alla Far West. Insulti e pugni, per uno spettacolo da bar

Sembrava una scena da bar, invece la deplorevole rissa è avvenuta in Parlamento.
Non nuovi ad eventi simili, ancora una volta i Deputati italiani si sono lasciati andare a discutibili scene delle quali si è detto rammaricato e offeso lo stesso vicepresidente dell’assemblea G. Giachetti.

Ma cosa è successo?
Era l’una di notte nel corso di una seduta fiume, nel pieno esame del disegno di legge Boschi per le riforme istituzionali, già molto discusso durante la settimana e non privo di scontri sugli accordi che sembravano non arrivare mai.
Riccardo Fraccaro, deputato del Movimento a 5 Stelle, propone una mediazione per non arenarsi sull’ostruzionismo che pare esserci in questi giorni alla Camera: accantonare momentaneamente l’articolo 15 sul Referendum e riparlarne a Marzo, alle votazioni finali. Il no secco di Speranza, capogruppo del PD, rappresenta il via alla bagarre.
A questo punto il movimento grillino dà il via ad una protesta con cori, slogan e insulti. Urlando parole come “onestà, onestà“, sbattendo i faldoni di carta sui banchi e cercando in tutti i modi di impedire la prosecuzione della seduta. Nonostante le 5 espulsioni in rapida successione da parte dello stesso vicepresidente Giacchetti, il non venir meno della protesta ha fatto si che lo stesso stigmatizzi quanto stesse avvenendo come “inaccettabile“, lasciandosi sfuggire un improvvido:

“Neanche ai tempi del fascismo si impediva di parlare”

Frase destinata a ridar vigore al caos, innescando, seppur da una zona inaspettata, cioè tra i banchi della Sinistra, nuovi disordini. Seduta, infatti, prontamente sospesa quando dalle parole si passa ai fatti: con deputati di PD e SEL a fronteggiarsi, non solo verbalmente, con i Parlamentari in piedi su banchi e insulti da mercato rionale («pezzo di m...»). Sospensione dei lavori e, solo a questo punto, il relatore Emanuele Fiano si dice tardivamente disponibile ad accogliere la mediazione pentastellata relativamente al congelamento della discussione sull’articolo 15, ma trovando ora il diniego, a questo punto anche legittimo, del M5S che parla apertamente di “presa in giro

Schiaffi, pugni, spintoni, urla e insulti. Il popolo italiano si è trovato nuovamente davanti agli occhi l’ennesima scena per nulla consona ad un luogo sacro come dovrebbe essere la Camera dei Deputati. Giachetti ha provato a calmare gli animi, pur senza risultati e nonostante i 5 cartellini rossi degni di un incontro di calcio amatoriale, dicendosi infine imbarazzato e scosso da quello che era appena successo.
Non sono mancati i racconti di parte sui social network. Durante le liti, infatti, chiunque ha  tranquillamente potuto seguire la rissa e i fatti accaduti, semplicemente accedendo ai vari profili di Facebook e Twitter dei Deputati, che prontamente, facevano una cronaca in diretta di quello che vergognosamente stava accadendo. Foto, status, sfottò ed ironia. Si è letto di tutto, tranne forse le uniche cose che il popolo italiano avrebbe voluto leggere davvero: accordi e strette di mano per il bene dell’Italia.

Il tutto si è concluso alle 4.30 quando, anche dopo l’arrivo di Renzi, criticato da più parti per la mancata presa di posizione, è stato deciso di spostare le decisioni a questa mattina.

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