L’INATTESA SCOPERTA – E’ con un tweet postato sul proprio profilo che Giovanna Marinelli, Assessore per Roma Capitale alla Cultura e al Turismo, ha annunciato il ritrovamento dei frammenti dell’Arco di Tito:
‘I resti del grande Arco realizzato per l’Imperatore Tito. Straordinario ritrovamento al #CircoMassimo’
è il messaggio con il quale viene resa nota la straordinaria scoperta archeologica. Giunta in maniera del tutto inaspettata, dal momento che i resti dell’antica struttura sono stati rinvenuti nel corso di alcuni lavori di routine che prevedevano il restauro e la valorizzazione dell’emiciclo del Circo Massimo, laddove i grandi frammenti in marmo lunense -relativi alla trabeazione e all’attico dell’Arco- sono stati individuati. L’Arco, realizzato a suo tempo in onore dell’Imperatore Tito, tuttavia è una sorta di ‘seconda opera’ rispetto a quella che attualmente si erge sul lato ovest dei Fori.
UNO SCAVO COMPLESSO – Le indagini e le rilevazioni sono ancora agli inizi: questo perché si sta rivelando molto complesso portare alla luce gli importanti resti archeologici. Infatti, lo scavo è stato realizzato al di sotto di una falda acquifera che, al momento, ricopre la struttura: secondo il parere di alcuni esperti, bisognerà attendere nuove risorse per procedere all’eliminazione di queste infiltrazioni d’acqua. Solo una volta risolto il problema della falda, infatti, si potrà passare alle successive fasi, vale a dire quelle dell’anastilosi dell’Arco -una tecnica di restauro mediante la quale si rimettono insieme gli elementi di una struttura andata distrutta- e della sua messa in sicurezza. Anche per questo motivo è stato immediatamente deciso dai responsabili della Sovrintendenza che l’area venga quanto prima reinterrata per evitare danni.
LA STORIA DELL’ARCO – Stando a quanto si apprende, dell’Arco di Tito sono stati riportati alla luce anche il pavimento in lastre di travertino, tre plinti frontali e anche parte del plinto relativo alla quarta colonna: tutti, peraltro, in discreto stato di conservazione, anche grazie a uno strato di riporto che le ha protette nel tempo. La storia dell’Arco ha da sempre affascinato gli studiosi: la struttura, dell’ampiezza di 17 metri e dotata di colonne alte 10, all’epoca era una delle attrazioni più in vista per coloro che entravano a Roma dalla Via Appia. Il monumento fu edificato nell’81 d.C., anno della morte di Tito, al fine di celebrare le sue vittorie militari sui Giudei e la distruzione di Gerusalemme, ma venne usato anche successivamente per le parate trionfali di imperatori e generali. Tuttavia, già in epoca recente, furono realizzati degli scavi che, nel 1930, riportarono alla luce elementi architettonici probabilmente riconducibili ad epoca medievale.