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Russia, arrestato nuovamente Navalny: centinaia di fermi in tutto il paese

Alexey Navalny è stato condannato a trenta giorni di carcere. Il leader dell’opposizione russa è stato arrestato sulla porta di casa ancor prima che iniziasse la protesta anti-corruzione, organizzata durante il giorno della Festa Nazionale russa. Il noto blogger è stato condannato a trenta giorni di reclusione per aver violato ripetutamente la legge. Secondo la polizia, avrebbe violato la legge riguardante l’organizzazione dei raduni pubblici. La richiesta di Navalny era relativa alla denuncia per corruzione del premier Dmitry Medvedev, ma a quanto pare le accuse pendenti sono cadute nel vuoto. Navalny non è riuscito a raggiungere la manifestazione ed è stato arrestato anche con l’accusa di aver fatto resistenza ad un ordine di un poliziotto.

Anche altri manifestanti sono stati fermati: si parla di circa cento arrestati, ma i dati sono oscillanti. Alcune fonti parlano addirittura di mille arresti: la conferma ancora non è arrivata, ma il numero potrebbe crescere in queste ore. Le proteste sono state scatenate per via delle prossime elezioni russe, che potrebbero vedere l’ennesima presenza di Vladimir Putin.

Al momento le autorità sminuiscono la vicenda: lo stesso capo del dipartimento di sicurezza ha confermato che molti non sapevano rispondere in maniera adeguata alle proprie azioni, riferendosi alla presenza di molti studenti minorenni. Al momento dunque, la polizia russa sminuisce e cataloga come semplici provocatori i manifestanti intervenuti in piazza.

Intanto si indaga sull’azione di Navanly: il corteo si sarebbe dovuto svolgere nella periferia di Mosca, come da accordi presi con il sindaco. A quanto pare l’attivista ha spostato l’intero corteo in via Tverskaya, la strada che porta al Cremlino. L’essere venuto meno ai patti con il Sindaco, ha portato la polizia ad arrestare Navalny.