Salute del Pianeta tempo scaduto, l’Onu lancia l’allarme “concentrazione gas serra mai così alta”
Non resta molto tempo: questo il succo dell’allarme lanciato dall’Onu che riguarda la concentrazione dei gas serra.
Dal rapporto diffuso dall’Ipcc – il comitato di esperti sul clima delle Nazioni Unite – emerge che sia gli oceani che l’atmosfera si sono riscaldati e al contempo è diminuito il volume di ghiaccio e neve, causando l’aumento del livello dei mari. La concentrazione dei gas serra non è mai stata tanto alta nel corso degli ultimi 800 mila anni. Le conseguenze potrebbero essere disastrose se non si interviene in maniera tempestiva; riuscire a mantenere l’innalzamento delle temperature entro i 2 gradi centigradi è la chiave per scongiurare catastrofi, ma il tempo a disposizione per farcela è poco. Bisognerebbe ridurre le emissioni a livello mondiale dal 40% al 70% non oltre il 2050 ed arrivare addirittura a zero emissioni entro il 2100.
La situazione appare grave, ma non ancora del tutto compromessa, almeno secondo l’opinione di Rajendra Kumar Pachauri, che dell’Ipcc è il Presidente.
Le soluzioni per circoscrivere i cambiamenti del clima ci sono e “sono numerose”. In primo luogo è necessario sposare un’economia che sia a bassissimo livello di carbone, ma per farlo serve un intervento deciso da parte dei Governi, con delle disposizioni adeguate. WWF Italia ha sottolineato l’urgenza di un accordo globale sul clima da parte delle istituzioni, con politiche che guardino in modo diverso al clima e all’ambiente.
Decisivi, secondo gli esperti, saranno i prossimi due appuntamenti della Conferenza Onu sul clima: fra un mese a Lima e nel 2015 a Parigi. Da più parti si auspica un cambio di passo da parte dei leader del mondo, affinché mettano sul tavolo proposte per risolvere la dipendenza mondiale dai combustibili fossili, ritenuti dall’analisi Ipcc la fonte primaria di inquinamento.
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