Una rapina in stile raid militare, con sparatorie stile film western, iniziata e terminata nel volgere di appena 10 minuti, con 11 milioni di euro in contanti che sono stati portati via dalla sede della Mondialpol. Questo è quanto avvenuto nella serata di lunedì, alle 19.52 nella zona di Caniga, alla periferia di Sassari, zona industriale Predda Niedda, dove si trovano diversi centri commerciali, ancora aperti al momento della rapina.
La sede della Mondialpol è un vero bunker, ed era ritenuta inespugnabile, ma i malviventi hanno ideato il piano fin nei minimi dettagli, progettando un assalto in stile militare, l’uso di un escavatore per abbattere sia il muro di confine che una parte della sede, e di un furgone per caricare i sacchi contenenti il denaro e darsi alla fuga, insieme ad altre macchine.
I rapinatori, in tutto una decina, erano arrivati accanto alla sede della società Mondialpol con una carovana che comprendeva tre macchine, un rimorchio che trasportava l’escavatore e due furgoni. Il transito di questi mezzi è stato anche ripreso dalle telecamere di sicurezza di un autosalone che si trova nella stessa zona. I rapinatori hanno attaccato in due gruppi: il primo ha aperto il fuoco dall’esterno, con una sparatoria in stile far west, mentre il secondo, dopo aver fatto la breccia nel muro dell’edificio, è entrato nel locale dove si trovavano i soldi ed ha iniziato a mettere il denaro nei sacchi, dopo aver messo in fuga le guardie della Mondialpol che si trovavano all’interno.
Dopo la rapina, i malviventi si sono allontanati utilizzando uno dei due furgoni bianchi, un Ducato, e due autovetture. Nella mattinata di ieri il furgone è stato poi ritrovato, nelle campagne intorno al paese di Alà dei sardi, completamente carbonizzato. Una rapina messa a segno con molta preparazione e che poteva avere anche conseguenze più drammatiche, sia per le guardie della Mondialpol che per eventuali coinvolgimenti di altre persone che si trovavano nel vicino centro commerciale. Dopo la rapina sono state avviate immediatamente le ricerche ed ora, sia nella zona del sassarese che in tutto il resto della Sardegna, è in corso una vera e propria “caccia all’uomo”, nell’intento di catturare i banditi e possibilmente recuperare il denaro della rapina.