Accanto al nome di Malik P., 19enne originario di Aix Les Bains, c’è la lettera “S”, quella che nelle schede della polizia francese contraddistingue le persone che si ritengono “radicalizzate” e che potrebbero passare all’azione. Il primo terrorista, Kermiche, secondo quanto riporta il quotidiano “Le Monde“, aveva sofferto fino dagli anni dell’infanzia di “disturbi psichici” e dall’età di sei anni veniva seguito dagli psicologi. In seguito, all’età di 12 anni, a causa di “disturbi comportamentali” venne anche espulso da scuola e catalogato come “soggetto iper-attivo”.
Un altro quotidiano francese, “Le Figaro”, sostiene che, durante la perquisizione nella sua abitazione, effettuata dalla polizia dopo che Kermiche aveva preso gli ostaggi, sia stata trovata una “carta d’identità”, che insieme ad altri elementi, ha portato gli inquirenti ad identificare il secondo aggressore. Circostanza che sarebbe stata confermata anche da ambienti giudiziari.
Intanto, lo Stato Islamico “cavalca” il momento ed ha pubblicato in rete un video nel quale sono ritratti dei terroristi proprio mentre giurano “fedeltà” al Califfo.
Di questa azione contro la chiesa di Rouen ha parlato anche l’Imam Ahmad Al-Tayyib, dell’istituzione sunnita del Cairo, al-Azhar, che si è espresso con parole di condanna verso questo attacco, che va contro i veri valori dell’Islam. Nel suo messaggio l’Imam, oltre a condannare l’attacco come “barbaro” e contrario ai valori di tolleranza che contraddistinguono l’Islam, ordina che tutti i luoghi di culto non musulmani siano rispettati.
Mentre ad Hollande sono arrivate le condoglianze della Germania, fatte pervenire da Angela Merkel, il governo francese ha escluso che si possa adottare il “carcere preventivo” contro tutte le persone schedate con la lettera “S”. All’Eliseo si è tenuta una riunione alla quale hanno preso parte sia rappresentanti cristiani, che dell’islam ed ebrei, e tutti hanno auspicato un maggiore controllo per quanto riguarda i luoghi di culto. Questa nuova azione terroristica ha costretto Hollande a rinviare nuovamente il suo viaggio in Repubblica Ceca, dopo che aveva fatto lo stesso in occasione della strage di Nizza. Intanto le indagini proseguono a largo raggio e potrebbero portare preso a nuovi elementi. Da parte di Abu Mazen, presidente della Palestina è stato fatto pervenire un messaggio a Papa Francesco in cui condanna con forza quanto accaduto nella chiesa di Rouen.