Si chiama Greta Thunberg, ha sedici anni ed è l’ideatrice del Global Strike for Future, lo sciopero globale per il clima. Sono ben 98 i Paesi che hanno aderito e che domani, venerdì 15 marzo, affideranno la protesta alla voce degli studenti.
Si preannuncia un venerdì caldo per gli studenti italiani e non solo. In 1.235 città i ragazzi scenderanno in piazza per chiedere a gran voce ai capi di Stato di prendere una posizione chiara e precisa contro i cambiamenti climatici.
“Mi sono rotto i polmoni”,
questo lo slogan che domani i ragazzi porteranno in giro per le città per dimostrare agli adulti che essere giovani non vuol dire non preoccuparsi della realtà che li circonda. Stando alle previsioni, questa manifestazione si preannuncia come uno dei più imponenti movimenti studenteschi degli ultimi anni. Ai cortei parteciperanno anche adulti ed eminenti scienziati che uniranno le loro preoccupazioni alla protesta dei ragazzi.
Il Global Strike For Future rappresenta la naturale evoluzione dei “Fridays for future” ovvero le famose manifestazioni che ogni venerdì, in diversi continenti, sono state dedicate al problema dei cambiamenti climatici. L’ideatrice del movimento è una ragazzina svedese di sedici anni, Greta Thunberg. La giovane attivista, candidata al premio Nobel per la Pace, ha iniziato la sua rivolta andando ogni venerdì di fronte al Parlamento di Stoccolma con un cartello dove troneggiava la scritta “Sciopero Scolastico per il clima”. In breve tempo è diventata il volto della protesta. Dopo aver parlato al Parlamento Europeo, all’Onu e davanti ai grandi dell’economia riuniti a Davos, la ragazza si è resa conto che i suoi interventi non hanno spinto gli adulti a prendere una posizione chiara.
La mancanza di una decisione da parte dei capi di Stato ha spinto Greta a chiedere l’aiuto dei suoi coetanei. Un appello che i ragazzi hanno recepito in massa, ritenendo che lo sciopero globale fosse l’arma più convincente e diretta per farsi ascoltare dagli adulti.
