UN MORTO NEGLI SCONTRI A FERIANA – Rischia di degenerare la situazione in Tunisia a seguito delle proteste che si stanno diffondendo a macchia d’olio in tutto il Paese nordafricano. Nella serata di ieri, infatti, un agente delle forze speciali è morto negli scontri che hanno interessato il centro di Feriana, cittadina ubicata nella provincia che fa capo a Kasserine: secondo quanto riferiscono i media locali, l’uomo sarebbe stato linciato da una folla di manifestanti mentre cercava di fuggire via dalla sua auto, rovesciata in strada.
A confermare il decesso del militare è stato anche Walid Louguini, portavoce del locale Ministero dell’Interno. L’episodio è abbastanza emblematico del clima di tensione che regna nella repubblica tunisina e che, nelle ultime ore, pare interessare non solamente le periferie del Paese (Kairouane, Zaghouan, Sousse, Thala e la stessa Feriana) ma anche la capitale.
MANIFESTAZIONI IN TUTTO IL PAESE – E proprio a Tunisi, in base a quanto scrive l’Ansa sul proprio sito, dei manifestanti hanno cominciato a bruciare pneumatici, dando fuoco anche a dei cassonetti della spazzatura nel quartiere di Kram, prima che l’intervento delle forze dell’ordine con i lacrimogeni riportasse la calma. Al di là delle motivazioni che hanno portato alla nascita di diversi focolai di protesta nel Paese di Beji Caid Essebsi, il timore delle autorità è che ora possano verificarsi infiltrazioni jihadiste o di altri gruppi estremisti islamici al fine di seminare caos e terrore.
L’ondata di rivolta è nata due giorni fa proprio nella città di Kasserine a seguito della morte di Ridha Yahyaoui, un giovane disoccupato 28enne, e a cui sono seguite anche delle marce di solidarietà: migliaia di persone sono scese in strada per invocare il proprio diritto al lavoro e a condizioni di vita migliori. Al momento il bilancio provvisorio del secondo giorno di disordini parla di 19 feriti solo tra gli agenti di polizia, ma il dato pare destinato a crescere.